lunedì 10 gennaio 2011

Etichette da Write Wine: Lysios 2007 Aglianico del Taburno Riserva, Cantine Tora

Senza dubbio è stato l'assaggio più sorprendente della cena-degustazione con cui si è conclusa Write Wine, la manifestazione voluta dall'Associazione Aglianico del Taburno di cui ho già parlato su queste paginette e sul sito di Luciano Pignataro.

E non perché Francesco e Giampiero Rillo siano nuovi a vini di pregevole fattura e tutti di spiccato carattere (penso, tanto per fare un nome, alla vendemmia tardiva di falanghina Kissòs di cui parlò - e bene - il buon Pasquale Carlo) e territorialità; piuttosto perché Lysios - il significato letterale del termine greco è "bevanda che rende amici e che entra nell’anima" - è una riserva prodotta per il primo anno in assoluto dalla giovane azienda di Torrecuso, che rappresenta bene - se vogliamo - il paradigma dell'aglianico del taburno.

Lysios 2007, la Riserva di aglianico del taburno di Cantine Tora
Un vino, cioè, possente per via dei 14 gradi e mezzo d'alcol, ancora lontano dall'equilibrio che verrà soltanto con gli anni di affinamento in vetro. Un aglianico scontroso, sulle prime, che a parte la leggera confusione iniziale del bouquet dei profumi diventa via via più definito, regalando profumi eleganti di prugna e pepe nero, un'affascinante nota di torrefazione, poi ancora le spezie più dolci e un afflato balsamico. Convince un po' meno - ma, torno a ripetermi, è soltanto questione di tempo - in bocca, dove il sorso è pieno e chiude sul cacao amaro dopo una performance di bella intensità e durata. Con la persistenza che è solo leggermente "sporcata" dall'imponente nota alcolica e dalla fitta trama di tannini che perderanno esuberanza con gli anni, grazie anche all'ottimo corredo di freschezza e sapidità.

Da uve raccolte alla fine della prima decade di novembre, leggermente surmature, sottoposte a fermentazione in acciaio e poi affinate dapprima un anno in barriques nuove di media tostatura e poi un altro anno in acciaio, prima dell'imbottigliamento senza filtrazioni stressanti. Soltanto tremila bottiglie.

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