giovedì 25 febbraio 2010

Le tante facce del sangiovese: il Morellino di Scansano

L’uva morellino, storicamente il nome locale per il sangiovese, parrebbe prendere il nome dai cavalli bai detti “morelli” utilizzati per trainare le carrozze dei maggiorenti della provincia. Vino a denominazione di originale controllata dal 1978, il Morellino di Scansano ha ottenuto la “garantita” nel 2007.

La zona di produzione comprende, oltre all’intero territorio amministrativo del comune di Scansano, alcune parti dei comuni di Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano, all’interno della zona collinare delimitata dai fiumi Ombrone e Albegna. Il disciplinare prevede l’utilizzo di sangiovese almeno per l’85%; possono eventualmente concorrere altre uve a bacca rossa riconosciute dalla regione Toscana. È prevista anche la tipologia “riserva” per i vini con almeno due anni di invecchiamento, di cui almeno uno in legno, e con un titolo alcolometrico volumico totale minimo del 13%. Di recente, limitatamente al territorio di Scansano, è stata aggiunta la denominazione comunale (leggi qui l’articolo di Andrea Petrini).

Molte delle aziende aderenti al Consorzio di Tutela hanno presentato i loro prodotti a Milano, nella manifestazione svoltasi il 17 novembre scorso presso Palazzo Giureconsulti. Ecco alcune delle realtà più interessanti, a mio parere, in tre puntate.

L’azienda Col di Bacche si trova su una collina esposta a sud/sud-ovest in località Cupi di Magliano in Toscana, a ridosso del Parco Naturale della Maremma. I terreni sono prevalentemente sabbiosi e calcarei, i vigneti – estesi per circa 10 ettari – si trovano a un’altitudine tra i 170 e i 260 metri. Tre le etichette prodotte:

“Col di bacche” 2008 è il morellino “base” (circa 45000 bottiglie) ottenuto da sangiovese (90%) e da syrah, merlot e cabernet sauvignon (10%). Dopo la pigiatura, le uve fermentano a contatto con le bucce a temperatura controllata per circa 20 giorni. Bel colore rubino, primo naso di mora e di viola mammola, discretamente intenso ed elegante. Gusto secco e caldo (13.5%), persistenza finale coerente con le percezioni olfattiva. Equilibrato (al momento dell’assaggio era stato imbottigliato da circa 2 mesi e mezzo). Il prezzo? 8 euro.

“Rovente” 2007 Riserva: 90% di sangiovese e 10% di syrah, le bottiglie prodotte sono circa 12500. La resa è di circa 55 quintali per ettaro; le uve – raccolte e selezionate a mano – macerano a temperatura controllata per 22 giorni. Il vino ottenuto matura per circa 12 mesi in barriques (per il 30% nuove e per il restante 70% di 3° e 4° passaggio) e affina in bottiglia per 4-5 mesi di affinamento in bottiglia. Il nome deriva dalla località ove è ubicato il vigneto (“Poggio di Rovi”) e richiama curiosamente il tenore alcolico elevato (14%). Vino di grande godibilità, mora in confettura e viola mammola leggermente appassita, chiodi di garofano e varie sfumature erbacee al naso. In bocca è molto coerente, pieno ed avvolgente, la componente tannica è ben diluita dalla freschezza. Chiude con ricordi di terriccio. Prezzo di 17 euro franco cantina.

“Cupinero” 2007: imbottigliato come Maremma Toscana Rosso I.G.T., è ottenuto a partire da uve merlot con un taglio del 5% di cabernet sauvignon. Il nome è la somma di “Cupi” (la località dove si trova l’azienda) e “nero” (il nome con cui è a volte chiamato in zona il morellino). La resa d’uva per ettaro è di circa 50 quintali, la macerazione a temperatura controllata si protrae per circa 22 giorni e la maturazione avviene in barriques di rovere (nuove per il 40%) più o meno per un anno. L’altitudine del vigneto – tra due colline e di fianco a un piccolo ruscello - è sensibilmente inferiore alla media aziendale. Nel calice, un rosso rubino di gran bella luminosità. L’impatto olfattivo è intenso e molto elegante, coerente in bocca. L’ingresso morbido è ravvivato da una buona dose di acidità, il tannino è ben arrotondato. Prezzo di 18 euro.

lunedì 22 febbraio 2010

Le Settimane del Gusto

Quante sono le settimane del gusto? Semplice, sono due.

Dal 22 febbraio al 7 marzo, oltre 100 ristoranti italiani propongono un menu a un prezzo speciale per gli under 26.

La manifestazione, organizzata da Slow Food e dall'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno, ritorna e raddoppia dopo 13 anni di assenza. 

Per visualizzare l'elenco aggiornato dei locali aderenti all'iniziativa e altre informazioni http://www.settimanedelgusto.it/.

I Sauternes di Denis Dubourdieu

Per il ciclo di appuntamenti della boutique di Comptoir de France (corso di Porta Romana, ingresso su viale Emilio Caldara), giovedi 25 febbraio, ore 19, Jean-Jacques Dubourdieu guiderà la degustazione dei Sauternes del suo Château Doisy-Daëne (Second Cru Classé, Barsac).

In degustazione cinque etichette per scoprire le “sabbie rosse di Barsac”.

Ingresso € 10 solo su prenotazione
Nel corso della serata, sconto del 10% sull'acquisto dei vini del produttore.

Informazioni e prenotazioni:
boutiquemilano@comptoirdefrance.it
tel. 02/89829305

domenica 21 febbraio 2010

L'Amarone con l'ONAV

La delegazione ONAV di Milano organizza per martedì 23 febbraio prossimo, un incontro sul tema: "L'Amarone. Degustazione guidata di uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo".

L'appuntamento è per le ore 21 presso la sede di via Termopili nr. 12.
Il contributo di partecipazione è fissato in € 25 (per i soci), € 35 (per i non soci).

Clicca qui per prenotare.

venerdì 19 febbraio 2010

"Autoctono si nasce...atto secondo": i passiti

E con questi due passiti smetterò di torturarvi con gli assaggi degli autoctoni di GoWine.

Il primo è “Andula” 2007, malvasia di Bosa dell’azienda Zarelli. Il nome è quello di un nuraghe della cittadina di Magomadas, nella regione della Planargia, dove ha sede l’azienda. Profumi abbastanza intensi e davvero molto suggestivi per i toni di arancia candita e pesca bianca, di fiori gialli e noce. Bel colore giallo oro, lucente. In bocca, è generoso e di grande impatto. Sorso pieno, ingresso di invidiabile morbidezza; dolcezza mai invasiva e riequilibrata da belle sensazioni saline che ricordano il mare non troppo distante. Le uve – raccolte manualmente – vengono sottoposte ad appassimento su graticci per circa 30 giorni, macerate a freddo e poi sottoposte a fermentazione a temperatura controllata (tra i 18 e i 20°C). Da spendere in abbinamento ai dolci della tradizione sarda. Prezzo di € 14 franco cantina. Sicuramente, la più bella esperienza della serata.

E per finire, il “Goccio di Sole” 2007 (vino da tavola) dell’azienda Caminella, Moscato di Scanzo in purezza. Anche questo è un vino da uve appassite (40 giorni circa ma in locali appositi). Rosso rubino (e non giallo oro) il colore. Primo naso di rosa appassita e di piccoli frutti di bosco, sullo sfondo sentori di cannella e di chiodi di garofano che ritrovi poi al palato. Dolce sì ma non troppo, caldo (14.5%), intenso e persistente con sensazioni di caffè e una leggera vena di amarognolo, minerale e aromatico; arricchito da quella piacevole sensazione di astringenza che lo rende sicuramente più interessante al palato che al naso. L’azienda ne produce oggi circa 2000 bottiglie all’anno. Le uve, dopo la fermentazione a temperatura controllata per circa dodici giorni, proseguono il loro percorso sostando sei mesi in acciaio, sei mesi in barrique e quattro in bottiglia prima della commercializzazione. 20 euro per una boccia da mezzo in cantina.

giovedì 18 febbraio 2010

Giallo Manna il 20 febbraio

Manna è un bel ristorante in piazzale del Governo Provvisorio, un'oasi di pace (o una manna dal cielo, tanto per giocare un po'...) in mezzo alla gran baraonda di viale Monza a Milano.

Da qualche tempo lo chef Matteo Fronduti propone un ciclo di incontri gastro-eno-letterari, sotto il cartello di "Giallo Manna - colazione con giallista". Il prossimo appuntamento è per il 20 febbraio, ore 12.

Ricevo e pubblico.

Torna Giallo Manna,

surrogato gastro-letterario.
Se avete fegato,
se avete stomaco forte,
scoprite il libro più cattivo dell'anno.
Massimo Rainer con "Rosso Italiano".
Poi, lo stomaco, lo rimettiamo a posto.

Qui il menù.

lunedì 15 febbraio 2010

"Autoctono si nasce... atto secondo": i rossi.

La mia ondata di rossi comincia ancora una volta con la Valle d’Aosta. È il turno della Coopérative de l’Enfer di Arvier (AO) e del suo “Mayolet Vin des Seigneurs” 2008: bel colore, profumi non granché complessi ma molto ben definiti di piccoli frutti rossi e fiori. Sorso secco, molto coerente, con una chiara impronta acida e un tannino “gentile” che è poi uno dei tratti caratteristici del vitigno. Provo anche “Enfer” 2008, un uvaggio di petit rouge (85%), mayolet, pinot nero e neyret (per il restante 15%), vinificazione esclusivamente in acciaio. Prevalgono i toni erbacei e floreali sia al naso che in bocca. Bella nota salina e tannino molto ben levigato. Prezzo inferiore a 10 euro franco cantina per entrambi.

Sempre continuando il tour valdostano, provo il “Fumin Vigne la Tour” 2007 dell’azienda Les Cretes. Prodotto per la prima volta nel 1995, questo fumin viene vinificato in acciaio inox, fermenta alla temperatura di 28/30°C con macerazione di circa 25 giorni e rimontaggi giornalieri; poi, affina per un anno in barrique di rovere francese e per un altro anno in bottiglia. All’olfatto dominano i sentori di ciliegia, i toni erbacei e la speziatura del pepe. In bocca è bello caldo (13%), intenso ed elegante, molto coerente, lungo quanto a persistenza, con un bel finale di liquirizia. Prezzo di 14 euro franco cantina.

Forse ho sbagliato a “passare” la riserva di merlot, millesimo 2003, di cui ho poi sentito parlare più che egregiamente. Mi sono concentrato, invece, sullo “Schioppettino” 2007 di Gigante. Odori di more e vegetali, di funghi, di lavanda, un tannino ben levigato, diluito da un consistente apporto di acidità. Buone prospettive di invecchiamento. Macerazione di venti giorni circa a contatto con le bucce e un anno di botte grande. 12 euro franco cantina.

Proseguo con il “Primitivo” 2004 dell’azienda vinicola Giuliani Raffaele di Turi (BA). Imbottigliato a fine 2008, ne ho apprezzato la complessità dei profumi (su tutti quelli di frutta matura) e il gusto pieno, morbido, terroso, di sottobosco, lungo di persistenza. Dopo il calice, ne ho apprezzato pure il prezzo, molto molto competitivo. C’è un vuoto sui miei appunti ma se non ricordo male è di circa 7 euro franco cantina.

Poi risalgo la costa adriatica sino alle Marche dove mi fermo per provare un’interpretazione a me sconosciuta di Lacrima di Morro d’Alba di Stefano Mancinelli: “Sensazioni di frutto” 2008, un nome un perché. Naso fruttato di piccoli frutti rossi e selvatici in confettura, sentori di viola. Sorso secco, non una grossa componente alcolica ma una bella acidità che prolunga una persistenza che è già di per sé lunga, molto rispondente con l'impronta olfattiva. Solo acciaio per sei mesi, non ho chiesto il prezzo.

Chiudo con il pallagrello nero di Terre del Principe. “Ambruco” 2007 si presenta con un colore fitto e con un ventaglio di profumi di grande complessità, dai frutti rossi alla viola, dal mallo di noce alle spezie, dal balsamico al mentolato per finire con afflati di rabarbaro. In bocca, l’accento è sul tannino, vigoroso ma di pregevole finezza; gusto rotondo per morbidezza con una bella sapidità. E un gran finale. La produzione media è di circa 5000 bottiglie l’anno, macerazione prolungata con maturazione in barriques di rovere francese per circa un anno. Prezzo di circa 15 euro franco cantina.

The Speyside Challenge

Save the date! Lunedì 15 febbraio, ore 21.30, cioè oggi, stessa spiaggia stesso mare, ristopub Entropia (via de Amicis nr. 32 - tel. 02/867639).

La degustazione avrà come tema la zona dello Speyside: un classico Strathisla (12 anni), un classicissimo the Glenlivet (15 anni), il nuovo Longmorn (16 anni, 48% - dallo scorso anno ha sostituito il classico 15 anni a 43%), il nuovo e prestigioso the Glenlivet Faemussach (13 anni, barile singolo) e la nuova edizione del Nadurra.

Il programma completo della degustazione lo trovi qui.

La quota di partecipazione è di € 25, a tutti i partecipanti verrà dato in omaggio un orologio The Glenlivet.
Info e prenotazioni alla mail info@whiskyfestival.it

domenica 14 febbraio 2010

Le emozioni del Ron

Riprendono mercoledì 17 febbraio gli incontri proposti dall'Enoteca Ronchi (via San Vincenzo nr. 12).

L'appuntamento è per le 20.30 con la degustazione del Rum Zacapa Centenario 1976, anno del centenario della città di Zacapa, zona sud orientale del Guatemala.

Prodotto esclusivamente da puro succo di canna da zucchero chiamato miel virgin in Guatemala, il Rum Zacapa riposa nella “casa sopra le nuvole” situata a un’altitudine di 2300 metri, dove il clima freddo riduce l’evaporazione e concede al rum e al legno il tempo di fondere le loro essenze. E' invecchiato secondo il metodo soleras che prevede la combinazione di rum di diversi invecchiamenti e personalità per dar vita ad un prodotto dalla qualità sempre costante.

La serata, condotta dal Master Blended Zacapa Italia, prevede (almeno) 5 degustazioni comparate di 5 Rum in abbinamento a diverse selezioni di cioccolato.

Soltanto 24 i posti disponibili (sempre che ce ne siano ancora...), costo € 20. Obbligatoria una conferma al nr. 02/89402627 o all'indirizzo di posta elettronica info@enotecaronchi.it.

giovedì 11 febbraio 2010

Verticale di Barbaresco "Noemy" dell'azienda agricola Vigin

Un imprevisto e un aperitivo che salta all’ultimo momento. Serata da riorganizzare. Un flash. Caspita, ma non era oggi quella verticale di Barbaresco?! Una telefonata a Giuseppe Sonzogni (nella foto) e poi via, in auto, verso la sua Enoteca Vintage a Cesano Maderno. Mezz’ora di strada e sono da lui, in Brianza. Il primo ad arrivare, alle 21 si comincia. 16 dicembre.

Un’unica azienda, piccola, non più di 35000 bottiglie complessive, quattro bottiglie, una sola etichetta; ‘Noemy’, una dedica di Davide Viglino alla moglie. L’azienda si trova a Treiso, il primo Barbaresco è quello della vendemmia 2003; le poche bottiglie prodotte nel 2002 non sono state messe in commercio. I vigneti sono a circa 400 metri di altitudine, su terreni prevalentemente argillosi e morenici. Sei ettari di proprietà, un cru - il Montersino - che sarà sullo scaffale a partire dall’annata 2008, appena 1500 bottiglie, boccia in più boccia in meno. Solo zinco e verderame in vigna, nessuna filtrazione, pressatura soffice e macerazione per circa due settimane in cantina. Resa di circa 65 quintali per ettaro e invecchiamento in botti grandi da 500 ettolitri.

Dicevo, quattro annate. Eccole.

NOEMY 2006 (14.5%)
Rosso rubino, consistente nel calice, non perfettamente pulito (ricordate?! nessuna filtrazione). Non granché intenso l’impatto, arrivano prima i fiori e poi la frutta. Una bella viola in primo piano, si sente la nota eterea e uno sbuffo di canfora. In bocca è secco, bello caldo e con un ingresso abbastanza morbido. Più fresco che sapido, menomale! (penso io), se no il tannino chi lo teneva. Sorso di buone sensazioni, non lunghissimo il finale ma intenso, pulito e asciutto con ritorni di cacao e sottobosco. Abbastanza equilibrato e armonico.

NOEMY 2005 (14.5%)
Esame visivo come sopra. Naso più intenso del precedente millesimo. Qui, però, la prima donna è la prugna, poi la viola. Molto elegante, nonostante quella nota eterea un filino più accesa. Interessanti sensazioni di erbaceo e di balsamico. In bocca è secco, caldo mica da ridere pure questo, più morbido. Sorso più denso, ricco, con una chiara impronta di radice di liquirizia e anche più duraturo quanto a persistenza. Il tannino è molto fitto, c’è sempre quella bella dose di freschezza che aiuta e aiuterà pure a tavola. Unico neo, forse, una leggera tendenza amarognola finale. Bella struttura.

NOEMY 2004 (14.5%)
Qualche piccola virata verso sfumature più mature del colore, per il resto come i due precedenti. Poco meno intenso del 2005, ma che eleganza ragazzi! Onnipresente la viola, una nota calda di frutta in confettura, lampone e menta selvatica, un chiaro accento minerale, figlio del territorio (il più alto della zona di produzione del Barbaresco). E in più, finale lungo e coerente con le sensazioni olfattive, senza l’amarognolo. Armonico.

NOEMY 2003 (14.5%)
Colore più fitto, più caldo, come ci si attenderebbe ripensando all’andamento dell’annata. Naso più fruttato, molto intenso, di marasca e ciliegia sotto spirito, una viola un po’ appassita e una speziatura di chiodi di garofano, decise percezioni di etereo su uno sfondo vegetale e balsamico. Sorso apparentemente più caldo dovuto a una freschezza più sfumata, morbido. Finale discretamente lungo, di fiori appassiti e liquirizia soprattutto. Tannino vigoroso. Annata già pronta, direi, di quelle che non aspetterei molto prima di portarla in tavola.

Il prezzo? Poco più di 20 euro a bottiglia, 2 happy hour e ½ nella città della madunina. Che dite, avrò rimpianto l’aperitivo?!

lunedì 1 febbraio 2010

Chiu[s]o per ferie!