martedì 30 marzo 2010

I moscati all'Enoteca Vintage

Una serata dedicata completamente alle declinazioni di moscatogiovedì 1 aprile (inizio alle ore 21) all'Enoteca Vintage di Giuseppe Sonzogni (Cesano Maderno, via Milano nr. 26).

Questi i vini in degustazione:
- Moscato d'Asti d.o.c.g. Primadonna 2009 Vigin
- Moscato d'Asti d.o.c.g. Volo di Farfalle 2009 Scagliola
- Moscato d' Asti d.o.c.g. 2008 La Gironda
- Chambave Muscat passito Fletri 2008 La Vrille
- Strevi Passito Passione 2005 Bragagnolo
- Vino da uve stramature Kentales 2006 Chessa

Costo della serata € 12, posti disponibili 10 (prenotazioni entro martedi' 30 marzo). La serata si effettuerà con almeno 7 persone partecipanti.

Informazioni e prenotazioni:
tel. 0362/528485
cell. 333/1041211

 
 
[foto tratta da http://www.enotecavintage.it/]

domenica 28 marzo 2010

Les grands blancs d'Alsace

Dopo il successo dello scorso anno, torna l'appuntamento con i grandi bianchi d'Alsazia.

L'evento, organizzato dal Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace in collaborazione con una delegazione di produttori, si terrà nel consueto scenario dell'Hotel Le Meridien Gallia di Milano (piazza Duca d’Aosta nr. 9) il prossimo lunedì 29 marzo, dalle 14 alle 20.

Dalle 15 alle 16.30 si terrà anche una sessione di formazione con degustazione guidata che prevede, però, posti limitati (prenotazione obbligatoria).

Clicca qui per scaricare la guida di degustazione.


[foto tratta da http://www.viniesapori.net/]

venerdì 26 marzo 2010

Sorgente di Vino in pillole

Arrivo ad Agazzano quando ormai è mezzogiorno, un po’ in ritardo, tutta colpa delle deviazioni in uscita dal casello di Piacenza Nord per i lavori del ponte sul Po’ che rimbambiscono il mio “tom tom”.

Al banco d’ingresso mi attaccano al polso un braccialetto, ‘tac’, prendo un calice e mi tuffo nel cortile interno. Meglio cominciare. Un buon numero di eno-appassionati affolla già i banchetti dei produttori disposti nelle sale del Castello su due livelli. Do’ un’occhiata alla lista di “quelli da non perdere” che ho messo giù con i suggerimenti degli amici-reduci dalla manifestazione (quest’anno spalmata su tre giorni invece che due). Inutile dirvi che sono partito con una lista “lunga così”… Entro e mi sento come un bambino al Luna Park. Quando riparto alla volta di Milano, prestino (purtroppo), pure.

Rivedo con piacere Alfonso Arpino e sua moglie Anna. Giusto il tempo di bere il Monte di Grazia Bianco 2008 da uve bianca tenera, ginestra e pepella (che trovo in gran forma a qualche mese dall’ultimo assaggio) e approdo da Emidio Pepe. «Noi le uve – spiega Daniela – le pigiamo ancora con i piedi, proprio come una volta. È durante la fermentazione alcolica (che avviene senza utilizzo di lieviti) che aggiungiamo piccole quantità di solfiti. Prima della commercializzazione il vino matura un anno in vasche di cemento vetrificate e poi un anno in bottiglia». Il Trebbiano 2007 (€ 15 – 15000 bottiglie) ha un che di austero nella sua eleganza, è sornione e va aspettato; non è, però, minerale e persistente come il Trebbiano 2006 (€ 25) che ha un’impronta più briosa sia al naso che in bocca e che appare più predisposto all’invecchiamento. Peccato solo aver mancato la verticale di montepulciano…

Di fianco Santa Caterina: buono sia il Vermentino 2008 (€ 7 – 16000 bottiglie) sia il più minerale Poggi Alti 2007 (€ 8 – 4000 bottiglie) che pur conservando il nome del vigneto è oggi una selezione di uve vermentino vinificate con macerazione per circa 16 giorni e affinamento in vetro più prolungato. Sorprende il Giuncàro 2004 (prezzo non comunicato – 7000 bottiglie), non tanto per l’uvaggio di tocai, sauvignon e vermentino (“solo apparentemente insolito” per dirla come Andrea Kihlgren) quanto per la complessità dei profumi minerali, idrocarburici e di macchia mediterranea.

La Marca di San Michele, azienda in conversione al biologico, è tra le sorprese della giornata: un verdicchio classico superiore – il Capovolto 2008 (€ 6.50 – 10000 bottiglie) – di assoluto livello e grande tipicità, straordinariamente competitivo anche per quel che riguarda i sghei. Complesso al naso e molto definito pure in bocca. È presto per la riserva – il Pigro 2008 (€ 18 – 4000 bottiglie) – che sembra non aver ancora digerito del tutto il legno. Dopotutto non è ancora in commercio (dopo 9 mesi di barrique e 6 di bottiglia deve spararsi altri 3 mesi in vetro) e, per questo motivo, gli vanno riconosciute le attenuanti generiche. Lode per le etichette, sulle quali sono raffigurati i mappali dei vigneti, tutti ubicati nell’areale di Cupramontana.

Molto interessanti anche i due bianchi di Case Bianche. Betty e Pasquale propongono un fiano in purezza (il Cumalè 2008) e un uvaggio di fiano, malvasia e trebbiano (l’Iscadoro 2008), simili per la caratteristica nota salmastra ma diametralmente opposti quanto a procedimento di vinificazione che per l’Iscadoro prevede una macerazione delle uve a contatto con le bucce di 6 giorni (in tini di castagno per il fiano e in tini d’acciaio per la malvasia e il trebbiano) e l’imbottigliamento senza nessuna filtrazione, chiarifica e stabilizzazione. Profuma di mela annurca, di agrumi e di timo il primo; di susina e di rosmarino il secondo.

Numeri ridotti per la Ribolla 2008 (€ 12.50 – 5000 bottiglie) de I Clivi. L’annata “un po’ cosi” ha permesso una vinificazione diversa rispetto al solito (senza malolattica) delle uve, tutte provenienti da un vigneto vecchio, o meglio giovane di due anni. Ne viene fuori un bianco molto lineare, minerale, tagliente in bocca, intenso, tutto giocato su note agrumate e floreali. Da batticuore il confronto tra il Clivi Brazan 2006 (€ 15) e il Clivi Galea 2006 (€ 15), tocai friulano in purezza da viti di 80 anni nel Collio il primo, di circa 65 anni nei Colli Orientali il secondo. Più rotondo all’ingresso, erbaceo e un filo metallico, quasi idrocarburico il Brazan; più caldo, salino e polveroso il Galea. Entrambi intensi e da moviola quanto a persistenza.

Passo La Distesa, Terpin e La Castellada ma un salto a Le Rocche del Gatto vale la pena farlo, non fosse altro che per assecondare la mia malcelata inclinazione “bianchista”. La verticale di Spigau (dal 2007 al 2004) merita un discorso a parte; così pure Fausto De Andreis, strenuo difensore del pigato vinificato secondo tradizione. Assaggio in rapida successione il Vermentino e il Pigato, entrambi millesimo 2008 (€ 7) con il Pigato che è più salino e il Vermentino che, invece, è più monotematico. Poi, “a cascata” i Vermentino 2006 e 2005 che rivelano un crescendo di sentori idrocarburici, di leggera speziatura e ossidazione, di erbe e fiori leggermente appassiti. «E pensare che il 2005 me l’hanno bocciato alla DOC» dice Fausto. Infine, i Pigato 2006 e 2004: più dolciastro l’impatto al naso del primo, seppur contrastato dalla tipica vena salina e minerale; più mieloso e con sentori di erbe officinali il secondo, ma sempre vivo, sapido/salato, pieno e intenso.

Le rinunce per i rossi sono state anche maggiori… Pochi ma buoni quelli che ho assaggiato. Emozionante il Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse 1997 di Ar.pe.pe.: un chiavennasca maiuscolo per il colore rugginoso, generoso di trasparenze nel calice, per l’ampiezza al naso e per la straordinaria eleganza che avvolge il palato con un sorso intenso eppur delicatamente tannico. E poi la Barbera d’Alba 1999 di Augusto Cappellano: strabuona, intensa, fresca, succosa, elegante e allo stesso tempo potente, da manuale per l’eccezionale coerenza naso-bocca, con tanta e tanta strada ancora da fare.

Chiudo con il moscato passito naturale Sol 2005 di Ezio Cerruti, viticultore in quel di Castiglione Tinella, tra Langhe e Monferrato. «Vendo le uve per garantirmi la sopravvivenza; questo moscato bianco, invece, è una chicca e lo faccio come piace a me». Appassimento delle uve in vigna per 2-3 mesi con taglio del tralcio e fermentazione in barrique di rovere ultrascariche. Risultato? Profumi intensi di albicocca avvolti da una sottile nota eterea, un sorso denso, dolce ma mai stucchevole, ancora piacevolmente fresco e con una beva accattivante e pure un bel packaging.



[foto tratte da internet]

mercoledì 24 marzo 2010

Cantine d'Italia 2010

Sarà presentato giovedì 25 marzo alle ore 17.30 a Milano (Hotel Westin Palace, piazza della Repubblica nr. 20) il volume "Cantine d'Italia 2010: Guida per il turista del vino" edito da GoWine.

L'edizione 2010 della guida è dedicata alle cantine italiane che “valgono il viaggio” e a quelle che hanno ottenuto il riconoscimento de “L’Impronta Go Wine” (secondo il punteggio complessivo più alto ottenuto nelle valutazioni su sito, accoglienza e vini).

A seguire, dalle 18.30 e fino alle 22, il banco d'assaggio dei vini top delle aziende premiate con il buffet offero da Inaudi di Borgo San Dalmazzo (CN).

Clicca qui per scaricare l'elenco completo delle aziende.
Costo della degustazione € 25 (€ 15 Soci Go Wine - € 20 Soci Ais, Fisar, Onav). Ingresso gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.

Informazioni e prenotazioni:
tel. 0173/364631 - 0173/364631
fax 0173/361147 - 0173/361147

martedì 23 marzo 2010

Verticale di "Cervaro della Sala" Antinori

Un altro grande appuntamento targato ONAV. La Sezione di Milano organizza per giovedì 25 marzo (inizio ore 21, sede di via Termopili nr. 12) una degustazione verticale di "Cervaro della Sala" Antinori.

Saranno quattro le annate proposte di questo vino che rappresenta la massima espressione dello Chardonnay in Italia: 1998, 2000, 2001 e 2007. A condurre la serata, il delegato ONAV Vito Intini.

Contributo di partecipazione: € 30 per i soci (€ 40 per i non soci). Il numero di partecipanti è fissato in 40.
Obbligatorie prenotazione e pagamento anticipato entro il 22 marzo con bonifico bancario alle seguenti coordinate:
Intestazione: Barbara Mazzola – Tesoreria
Banca: Banca Popolare di Sondrio Ag.13 – Milano
IBAN: IT 86 T 05696 01612 000007587X78
La ricevuta del pagamento deve essere inviata via e-mail a prenotazioni.lombardia@onav.it o via fax al nr. 02/988629210.

Clicca qui per prenotare.



domenica 21 marzo 2010

Due regioni nel bicchiere: Marche e Sardegna

Dopo le serate di approfondimento sul Ron Zacapa e sul Whisky di Scozia, la delegazione AIS di Milano propone un interessante focus sui vini di Marche e Sardegna.

A condurre la serata, in programma mercoledì 23 marzo con inizio alle ore 21 presso il Westin Palace (piazza della Repubblica nr. 20), un relatore d'eccezione: Luciano Merlini.

I 100 posti disponibili per l'evento (riservato ai soci in regola con la quota associativa nazionale AIS) sono già andati tutti esauriti. Costo €20 (calici in sala). La prenotazione è obbligatoria e impegnativa.

Prenotazioni
Sede AIS Milano
tel. 02/62086249 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 14)



[foto tratte da http://www.aismilano.it/]

"I grandi rossi passati in barrique"

Continuano le serate di approfondimento organizzate da Giuseppe Sonzogni di EnotecaVintage (Cesano Maderno, via Milano nr. 26).

Martedì 23 marzo (inizio ore 21) tocca ai "grandi rossi passati in barrique". In degustazione:
Terre di Franciacorta D.O.C. rosso "Zenighe" 2005 - Az. Agr. Bosio
Barbera d' Asti D.O.C. Superiore "Sansì" 2006 - Giacomo Scagliola
Toscana rosso I.G.T. "Il trovatore" 2004 - Arcoiris
Friuli grave D.O.C. rosso "Svual" 2004 - Borgo delle Oche
Val di Cornia Suvereto superiore "Lago Bruno" 2004 - Az. Agr. Incontri

Posti disponibili 10, costo della serata € 12 (prenotazioni entro domenica 21 marzo).

Informazioni e prenotazioni:
tel. 0362/528485
cell. 333/1041211



sabato 20 marzo 2010

Il Brunello di Montalcino e il millesimo 1990

Un'annata storica, il 1990. Cinque Brunello di altrettante aziende: Salvioni, Col d'Orcia, Valdicava, Argiano e Campogiovanni.

Un'interessante degustazione orizzontale martedì 23 marzo, alle ore 21, all'Osteria Grand Hotel di Milano (via Ascanio Sforza nr. 75).

Ticket di partecipazione: € 60

Prenotazioni e informazioni contattando direttamente l'Osteria Grand Hotel al nr. 02/89511586 (dopo le 19.00) oppure il delegato ONAV Vito Intini (cell. 335/5358981 - milano@onav.it).



[foto tratta da http://vinoalvino.org/]

venerdì 19 marzo 2010

"A night with James MacArthur"

Una serata "impegnativa" quella che si terrà a Milano lunedì 22 marzo prossimo, con inizio alle ore 21.30, presso il Ristopub "Entropia" (via de Amicis nr. 32).

Ben 6 i whisky in degustazione: tutti single cask (botti singole) selezionate da Arthur Winnings, il fondatore della linea "James MacArthur", che condurrà la serata sia in lingua inglese che in lingua italiana.

Qui il programma completo della degustazione.

Prenotazioni e disdette si possono inviare a info@whiskyfestival.it.

giovedì 18 marzo 2010

Week-end della degustazione

Comincia oggi 18 marzo la diciassettesima edizione del "week-end della degustazione". Fino al 20 marzo, dalle 18 alle 23 nelle sale dell'Hotel Marriott di Milano (viale Washington nr. 66) spazio agli assaggi di piccole realtà vinicole italiane con possibilità di acquisto.

Costo € 15 (€10 registrandosi qui).

Consulta qui l'elenco dei produttori presenti e delle etichette in degustazione.

Informazioni e prenotazioni
tel. 02/58105827
Fax 02/89420825 - 02/36215590

martedì 16 marzo 2010

Bourgogne: les Pinots Noirs

Pinot Noir, Pinot Nero o Blau Burgunder: un vitigno, mille vini. 

Diffusa un po' in tutto il mondo, è uva piuttosto "difficile" sia in vigna che in cantina. Grappolo piccolo e compatto, si esprime al meglio solo in certi microclimi; primo fra questi la Borgogna, considerata la sua terra d'elezione. Da' un vino dal colore scarico ma di grande eleganza e longevità, con tannini insolitamente morbidi sin dall’inizio e una acidità relativamente alta. Con l’invecchiamento diviene setoso, articolato, complesso, con sentori terziari che poche altre varietà di uve possono permettersi di avvicinare.

Quello che l'Enoteca Ronchi - storica  bottega del vino meneghina (via San Vincenzo nr. 12) - propone è un percorso di degustazione per cogliere le sfumature dei più prestigiosi crus e terroirs di Borgogna.

Save the date! 18 Marzo prossimo, inizio alle 20.30.
Ma attenzione... i posti disponibili sono solo 24.
Ticket di partecipazione: € 60 (comprensivo di una dispensa e delle schede di degustazione).

Necessario prenotare telefonando al nr. 02/89402627 oppure inviando una mail a info@enotecaronchi.it.

domenica 14 marzo 2010

"Es" 2007, Primitivo di Manduria D.O.C. Dolce Naturale, Gianfranco Fino

Prendi la passione, quella per un’uva - il primitivo - che solo ultimamente e non senza fatica, dopo anni di vinificazione “da taglio” per dare corpo e colore ai vini esili di mezz’Italia, si è conquistata un posticino nell’olimpo dei grandi vini dello Stivale. Aggiungi il sole della Puglia, quello che batte sulla terra rossa di Manduria, tacco dell’Italia tra due mari. Questo è “Es”, Primitivo Dolce Naturale: protagonista di un fugace incontro in occasione del banco d’assaggio organizzato a Roma nello scorso ottobre per la presentazione del libro “Dolce Puglia” e, per mia fortuna, chicca finale di un pranzo domenicale gustata in un’atmosfera più rilassata, grosso modo un mesetto fa.

Un’etichetta nera, il nome scritto nel mezzo e due linee, anch’esse in rosso, che procedono incerte dal centro verso gli angoli opposti lungo la diagonale nord-ovest/sud-est: un bel packaging, certo semplice ma allo stesso tempo elegante, coerente con la filosofia aziendale, sicuramente perfetto per rappresentare la smoderata passione che c’è dietro la bottiglia, l’es – appunto - di freudiana memoria.

L’avventura di Gianfranco Fino e di sua moglie Simona comincia nel 2004 con l’acquisto di un vigneto vecchio di cinquant’anni esteso per poco più di un ettaro in contrada Meschinella e con la scelta coraggiosa di produrre solo due vini ottenuti in purezza dalle uve maggiormente rappresentative della regione, negramaro e primitivo.

Potature corte e forti diradamenti, sistema di allevamento tradizionale ad alberello pugliese e inerbimento permanente dei filari, nessuna irrigazione e nessuna concimazione: queste le pratiche in vigna per ottenere rese bassissime (nel caso dell’Es, soltanto 400 grammi per pianta) e, quindi, fare qualità, alta qualità. In cantina, utilizzo di soli lieviti autoctoni. Le uve, raccolte in uno stato di leggero appassimento in pianta, vengono pigiate sofficemente e fatte fermentare in tini d’acciaio di 70 hl a temperatura controllata e a contatto con le bucce per circa tre – quattro settimane. Dopo l’eliminazione delle fecce grossolane, il vino matura in barriques di rovere francese (metà nuove e metà di secondo passaggio) per circa un anno; poi, l’imbottigliamento, effettuato senza alcuna filtrazione e chiarificazione, e altri sei mesi di affinamento in vetro prima della commercializzazione.

Gran bel colore, anzitutto, rubino scuro e impenetrabile. La consistenza lungo le pareti del calice è chiaro indizio di un tenore alcolico che si annuncia elevato e di una notevole ricchezza di estratto. Le prime conferme non tardano ad arrivare: i profumi sono intensi, di quelli che ti ronzano in testa per un po’; e molto eleganti. Le innumerevoli percezioni odorose si succedono in progressione e si fondono insieme in un quadro di straordinaria espressività. Aprono le danze le note calde di frutta matura ma integra nella sua fragranza: prugna, amarena e di piccoli frutti rossi selvatici. Poi tocca alle note balsamiche, di cioccolato e tabacco dolce, di carrubo e, infine, liquirizia. Il sorso si rivela pieno e succoso, fascinoso nel suo concedersi tra dolce/non dolce, solleticato da un’astringenza sfumata e dotato di una discreta freschezza, figlia anche alla vicinanza del mar Jonio (che da’ il nome a “Jo”, il negramaro di casa Fino). Opulento e grasso, vellutato e avvolgente, chiude con una lunga persistenza di frutta matura e cioccolatosa. 16 gradi e mezzo e non sentirli affatto. Circa 3000 bottiglie da 0.75l per un prezzo medio in enoteca di 32/35 euro.

Un gran bel primitivo: intenso, armonico e di grande personalità che, a dispetto della discendenza dal medesimo antenato, è cosa ben diversa rispetto allo zinfandel californiano. Ed è espressione originale pure rispetto all’altro primitivo pugliese (non certo per importanza), quello coltivato nella piana di Gioia del Colle, dal quale si differenzia per una maggiore morbidezza e un’impronta chiaramente meno nervosa, in considerazione di un’altitudine media dei vigneti (nel caso dell’Es, non più di cento metri) e di escursioni termiche minori oltre che per la diversità di composizione dei terreni (che a Manduria sono prevalentemente ferrosi e quindi rossi, invece che calcarei).

sabato 13 marzo 2010

"... in Svizzera non c'è solo l'Emmentaler"!

Quella organizzata dalla delegazione ONAV di Milano per il 17 marzo prossimo (inizio alle 20.30, cooperativa la Cordata di via Burigozzo 11) sarà una serata a tutto formaggi e merlot in compagnia dei "cugini" assagggiatori del Canton Ticino.

Costo della serata: € 15 per i soci (€ 20 per i non soci). In degustazione 6 diverse tipologie di Formaggio d'Alpe Dop, 2 formaggi del Caseificio del Gottardo e qualche stuzzichino a sorpresa abbinati al vino Merlot del Ticino.

A presentare i prodotti: Renato Bontognali (presidente di Atiaf - Associazione Ticinese Assaggiatori Formaggi), Mauro Gendotti (vice presidente della STEA - Società Ticinese di Economia Alpestre), un produttore, un affinatore e il responsabile del Caseificio del Gottardo, un enologo.

Informazioni e prenotazioni scrivendo a milano@onaf.it o telefonando al nr. 333/6614920.

venerdì 12 marzo 2010

"Profilo Mantovano" a Milano

Sarà presentata il prossimo 16 marzo (nelle sale dell'Hotel Enterprise di Milano - corso Sempione nr. 91) "Profilo Mantovano", la pubblicazione curata ed edita dalla Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani e dal Consorzio Provinciale per la Tutela dei Vini Mantovani per conoscere la gastronomia, i vini, la storia, i monumenti e i protagonisti della città lombarda.

L'evento - ad ingresso libero - sarà articolato in due momenti:
dalle ore 16.00 alle ore 18.00: seminario “Mantova, territorio di vini e sapori
dalle ore 18.00 alle ore 22.00: banco d'assaggio dei vini mantovani (oltre 100 le etichette in degustazione) in abbinamento a ricette della tradizione preparate dall’Istituto Alberghiero “San Giovanni Bosco” di Gazoldo degli Ippoliti.

Clicca qui per scaricare l'invito.
Per maggiori informazioni leggi qui.

giovedì 11 marzo 2010

I vini di Vajra in degustazione guidata

Cinque vini in degustazione di una delle più prestigiose e rinomate cantine piemontesi: Barbera d'Alba, Dolcetto d'Alba e Langhe Nebbiolo oltre che Barolo Albe e Barolo Bricco delle Viole.

Evento gratuito. Quando? Lunedì 15 marzo, dalle 21 alle 23.

Ah già, dimenticavo di dirvi dove: alla Salumeria del Vino (Milano - via Raffaello Sanzio 4).

Informazioni e prenotazioni:
tel. 02/36534945

"Benvenuta Primavera" con Casa Setaro a Taverna Do Re

Una cena-degustazione per dare il benvenuto alla primavera ormai alle porte e per gustare i vini di Casa Setaro, vignaioli sul Vesuvio da tre generazioni, e la cucina innovativa ma al tempo stesso tradizionale dello chef Francesco Parrella di Taverna Do Re (Napoli - via F. Supportico nr. 2/3, adiacente Teatro Mercadante).

Quando? Il 18 marzo prossimo, con inizio alle 20.30.

I protagonisti della serata, organizzata da Giulia Cannada Bartoli, saranno la vigna, la terra, il cibo buono, giusto e pulito.

Il percorso sensoriale prevede tre vini di Massimo e Mariarosaria Setaro ("Minos" Falanghina Campania igt 2008, Lacryma Christi Bianco Vesuvio doc 2008 e Lacryma Christi Rosso Riserva Vesuvio doc “Don Vincenzo “ 2007) abbinati a semplici piatti della tradizione primaverile napoletana dello Chef Francesco Parrella. Questo il menù: entrèè, fave del Vesuvio e pancetta (Macelleria e Salumificio Cillo di Airola), spaghettoni di Gragnano spezzati e piselli della campagna vesuviana, agnello Laticauda al forno con “tianella” di carciofi e patate, cestino di agrumi tardivi e zeppolina di San Giuseppe.

E' consigliabile prenotare al nr. 081/5522424. Il costo della serata è di € 35.

mercoledì 10 marzo 2010

Trentino Wine a Milano

I vini e le grappe d’eccellenza del Trentino saranno di scena a Milano, lunedì 15 marzo, all'Hotel Nhow (via Tortona nr. 35). Ben 29 cantine e 10 distillerie, 50 grandi vini e 10 distillati tutti da scoprire...

Questo il programma:
dalle ore 16.00 alle ore 22.00 - Sala New York
Banco d'assaggio.

alle ore 16.30 - Sala Madrid
"Trentino d.o.c. Marzemino e Teroldego rotaliano D.O.C.: due zone, due vini, un territorio": presentazione e degustazione curata dall’Associazione Italiana Sommeliers - Lombardia.

alle ore 18.30
"Passione Bollicine": il Trento DOC raccontato da Licia Granello, Food editor de "La Repubblica".

alle ore 21.00
"Aromi e sapori della Trentino Grappa": laboratorio del Gusto Slow Food.

Laboratori di degustazione su prenotazione (fino ad esaurimento posti).
Per informazioni e prenotazioni:
Trentino S.p.A.
cell. 335/7401375
cell. 335/7400473 (per la stampa)

Qui l'elenco dei vini e delle grappe in degustazione.
Clicca qui per scaricare l'invito.

lunedì 8 marzo 2010

Le tante facce del sangiovese: il morellino di Scansano /3

Celestina Fè è, in realtà, il nome della nonna di Moira Guerri, vigneron dal 1999 in località Cupi di Montiano, dove gestisce anche l’agriturismo Pian dei Pini. Il suo è l’unico morellino tra quelli in degustazione (o meglio, tra quelli che ho assaggiato io) prodotto con il 100% di uve sangiovese. Dov’è il tasto “mi piace”? La produzione è molto limitata, non più di 13000 bottiglie l’anno. La fermentazione avviene a temperatura controllata in vasche d’acciaio con macerazione per circa 20 giorni. Matura in acciaio per 6 mesi e, dopo l’imbottigliamento (con minima filtrazione), affina almeno altri due mesi in bottiglia.

Il “Celestina Fè” 2008 è in vetro manco da una settimana. Pizzica, ma non è un difetto, anzi. Molto interessanti i profumi di mora e viola mammola; la nota erbacea arricchisce ulteriormente un bouquet di profumi tanto intenso quanto elegante. In bocca è la copia spiccicata del naso, tannino presente ma non invadente.

Provo anche il “Celestina Fè” 2007. Ma il livello, a mio avviso, è inferiore. Faccio due assaggi, a distanza di un’oretta e da bottiglie diverse, entrambe con lo stesso problemino: un lieve alone di ossidazione in apertura e in chiusura di bevuta. Eppure le note varietali di mora, frutti di bosco e amarena sono abbastanza riconoscibili, è godibile e tutto sommato discretamente elegante. Forse è un po’ stanco, troppo marcate e decontestualizzate quelle sensazioni di surmaturo. Sorso caldo (come l’altro si viaggia sui 14.5%) e secco, tannino abbastanza morbido con una persistenza ragionevolmente lunga.

domenica 7 marzo 2010

Il Barolo e i crus di Giacomo Fenocchio

Altro grande appuntamento targato ONAV! La delegazione di Milano organizza per martedì 9 marzo (ore 21, sede di via Termopili nr. 12) un'interessante serata sul Barolo, il principe dei vini piemontesi, attraverso i tre crus di uno dei suoi grandi interpreti, Giacomo Fenocchio.

Questi i vini in degustazione orizzontale guidata per analizzare le differenze dei diversi terroir:
* Villero 1999-2001-2005
* Bussia 1999-2001-2005
* Cannubi 1999-2001-2005

Il contributo di partecipazione è di € 25 (per i soci), € 35 (per i non soci).

Clicca qui per prenotare. 

Informazioni:
delegato Vito Intini (cell. 335/5358981)

Il Vino Nobile di Montepulciano a Milano

Un banco d'assaggio del Nobile di Montepulciano: GoWine e il Consorzio di Tutela lo presentano a Milano, martedì 9 marzo p.v. presso le sale del Westin Palace (piazza della Repubblica 20).

In degustazione “en primeur” le nuove annate in commercio.

Questo il programma:
dalle 16 alle 18.30: degustazione libera riservata esclusivamente agli operatori professionali.
alle 18.30: seminario con degustazione e presentazione della nuova annata - sala Giardino (evento ad invito e su prenotazione).
dalle 18.30 alle 22: apertura del banco d’assaggio agli enoappassionati.

E queste le aziende presenti direttamente: Az. Agr. Terra Antica, Bindella, Boscarelli, Canneto, Carpineto, Contucci, Fassati, Gattavecchi, I Poderi di Poggialgallo, Icario, Il Conventino, Il Greppo, La Braccesca, Lunadoro, Salcheto, Vecchia Cantina.

Ticket di partecipazione: € 15 (€ 10 soci Go Wine - € 12 Soci Ais, Fisar, Onav). Ingresso gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al tavolo di accredito.

Per il seminario delle 18.30, contattare Go Wine al nr. 0173/364631 oppure 0173/364631 o inviare una mail a stampa.eventi@gowinet.it.

sabato 6 marzo 2010

"Whisky in rosa" per l'8 marzo

Una degustazione "in rosa" con ingresso riservato alle sole donne (e un loro accompagnatore)! Solito posto (il Ristopub ENTROPIA di via de Amicis nr. 32), lunedì 8 marzo, alle 21.30.

Per convincere il genere femminile che il whisky è il distillato per eccellenza e che è adatto anche ai fini palati femminili, Milano Whisky Festival ha selezionato 5 spettacolosi single malt scotch whisky rigorosamente "femminili".

Rosebank 25 anni, delicatissimo della zona delle Lowland, un'esplosione di gusto di albicocche.
Miltonduff 12 anni, delicato (43%), ben si abbina con il cioccolato.
Balvenie 12 anni DoubleWood, grazie alla doppia maturazione (bourbon + sherry) si è riusciti a togliere tutte le note "spigolose" e a renderlo molto elegante e rotondo.
Cragganmore 12 anni, selezione Milano Whisky Festival, un single malt invecchiato solo in sherry, gradazione di 50%.
Caol Ila 12 anni, Moscatel Finish, whisky torbato dell'isola di Islay affinato in barili di Moscatel, leggermente dolce, ideale con la torta di mele.

Qui il programma completo della degustazione.

Prenotazioni ed eventuali disdette si possono inviare a info@whiskyfestival.it.

giovedì 4 marzo 2010

Assaggi sparsi da Terre di Vite

Ok, adesso posso dirlo: voi, assenteisti che sabato avete pensato bene (male!) di rimanere in città, avete fatto un grosso sbaglio! Il secondo atto di Terre di Vite è stato un successo. C’è chi giura sia stato anche meglio del primo, l’esordio del novembre scorso celebrato nel castello delle sorelle Conti in terra di Boca, che pure aveva fatto registrare il pienone.

Fatto è che dopo il forfait dato lo scorso autunno, mi sono attivato per organizzare una piccola spedizione in terra di Lambrusco. I presupposti per una grande giornata c’erano tutti: suggestiva la cornice (il castello Levizzano Rangone), eccellenti i diciannove produttori scelti «per il livello etico e qualitativo del loro lavoro». Non solo vino ma anche arte e cultura, eccellenze gastronomiche regionali, persone e idee, vite – appunto - e terre: quelle che ognuno dei produttori mostrava orgoglioso sul proprio banchetto.

Quattro sale costantemente e allegramente affollate di persone più un banco-vendita (dove alla fine ho comprato il Grumello Riserva Buon Consiglio 1999 di Ar.Pe.Pe.). Traffico intenso e rallentamenti un po’ dovunque ma soprattutto nella sala dove erano disposti – a ferro di cavallo e in ordine di provenienza geografica - i quindici produttori “ospiti”.

Alla fine della giornata, faccio la conta tra assaggi interessanti e sofferte, ma necessarie, rinunce visto l’inderogabile – ahimè - rientro a Milano in tarda serata. Ne ho scelti sette; capitolo a parte per i lambruschisti di cui vi parlerò a breve.

‘Villa Bucci’ Riserva 2006: la certezza. Sì, va bene, sembrerò scontato. Ma se avete un astice nel piatto che grida vendetta e cercate un vino con la V maiuscola, elegante, definito, straordinariamente complesso, minerale, sapido e magari impreziosito da un passaggio in legno, il verdicchio di Ampelio Bucci è quello che fa per voi! Da manuale: un grande bianco da invecchiamento, alla faccia di "quelli che il bianco d’annata"…

Pinot Grigio (?): l’estremo. Non chiedetemi l'annata: un’impresa raggiungere il banchetto di Dario Princic (tra i più perennemente affollati), impossibile parlarci se non facendogli le poste nel cortile quando scatta l’ora-sigaretta. Alla fine, quello che mi versano nel calice è un liquido ramato, a tratti scintillante di rosa, e me lo presentano come un pinot grigio. Straordinariamente espressivo, giocato su accese sensazioni pseudo-caloriche e ossidative. Un bicchiere impegnativo. La ricetta? Credo lunghe macerazioni, fermentazioni spontanee e anfore o contenitori del genere per la maturazione. Se lo becco a "Sorgente del Vino" (ad Agazzone il 6, 7 e 8 marzo) ci faccio due chiacchere…

"Antece" 2004: l’innovativo. Curioso come ero di provarlo e incitato da un naso entusiasmante, lo butto giù prima che Paola De Conciliis possa svelarmi l’annata. Stento a crederci quando lo fa: mineralità e freschezza sono ancora lì (a cinque anni e passa dalla vendemmia). Mi stupisco, ma non più di tanto; da buon campano, credo molto nelle grandi potenzialità evolutive dei bianchi di casa nostra. [Qualche minuto prima...] A giudicare dal colore (un dorato più intenso del solito) direi che è un friulano. «Macerazione a contatto con le bucce per circa una settimana e maturazione in legno», dice Paola. «Azz – dico io - sì, sembra proprio un friulano».

“Ariento” 2007: l’inaspettato. Mi dicono che a Massa Vecchia lo assemblano di solito con un 15% di malvasia di candia che, però, è venuta meno in questa vendemmia (i cinghiali ringraziano...). Certo è che a questo vermentino in purezza l’-ino va proprio stretto. Avete presente il bianco più o meno fruttato, floreale, costiero e beverino made in Liguria, Maremma o Sardegna? Ecco, non c’entra niente. Fermentazione "incontrollata", «nel senso che decide la natura» dice Francesca Sfondrini. Colore dorato assai intenso, profumi di fiori e d’erbe appassite, un deciso accento metallico che ne marca il forte carattere territoriale.

Rosato I.G.T. Sicilia 2009: la sorpresa. Quasi mi prende un colpo quando sento che le bottiglie prodotte sono solo 750. Comincio a sudare freddo un attimo dopo, quando Giovanni Scarfone ammette che ne sono rimaste poche: ben 500, infatti, sono finite a New York (mannaccia! e pensare che ero lì un mesetto fa…). Niente male per un vino al debutto e per un’azienda giovane come Bonavita che è sul mercato da appena due anni. Leggermente abboccato, ha un sorso agile e scattante; al naso, dopo il primo impatto dolciastro, si susseguono in continuazione sensazioni di frutta e fiori, fresche, fragranti e non appesantite dal moderato uso del legno (pochi mesi in botti di ultimo passaggio). Chissà, forse un colpo gli è preso anche a lui...

Cirò Rosso Classico Superiore 2008: la promessa. In attesa della riserva che sarà sullo scaffale l’anno venturo, il rosso di A’ Vita è tanta roba, soprattutto al naso, elegante, tutto spezie e frutta rossa. In bocca è vigoroso. Il gaglioppo è uva ostica, specie se vinificata in purezza, aggiungi che per la tipologia “superiore” è necessario un grado alcolico più alto: quindi non stupitevi se l’attacco è di quelli tosti. Ha dalla sua un bel po’ di freschezza  e un prezzo molto competitivo (che non guasta mai...). Credetemi, il bello deve ancora arrivare…

“Boca” 2005: il fuoriclasse. Il rosso di punta di Christoph Kunzli ha tutto: è elegante, complesso e intenso al naso; è sinuoso, ricco, potente e lungo in bocca, con un accento minerale che rivela il forte legame con il territorio, con il porfido rosa dei vigneti dell'azienda Le Piane in quel di Boca così diverso da quello più scuro di Castello Conti a Maggiora, appena qualche chilometro più in là. Una gran bevuta, altroché, con grandissime potenzialità evolutive. Sulle spalle ha già tre anni in legno e uno di affinamento in bottiglia ma gli indizi di "lunga vita" sono evidenti. Sicuri di volerlo chiamare ancora "altro Piemonte"?

mercoledì 3 marzo 2010

Sorgente del vino live 2010

La seconda edizione si svolgerà dal 6 all'8 marzo 2010 ad Agazzano (PC), presso l'antica Rocca Anguissola - Scotti Gonzaga.

La manifestazione - realizzata da Chiaroweb e Associazione Echofficine con il sostegno delle Istituzioni locali nonché di Steriltom, Bormioli e Banca di Piacenza - prevede una tre-giorni per degustare i vini di oltre un centinaio di produttori italiani: vini naturali, di tradizione e di territorio.

Nel ricco programma (puoi consultarlo qui) spicca un'interessante tavola rotonda sul tema “Viticoltura sostenibile e salvaguardia del territorio” che si svolgerà il 6 marzo (ore 09.30) presso il salone parrocchiale di Agazzano.

Le degustazioni aprono sabato 6 marzo (dalle 14 alle 19) e proseguiranno domenica 7 e lunedì 8 marzo (dalle 10 alle 18). L’ingresso (comprensivo del calice da degustazione) ha un costo di € 15; se acquistato online in prevendita (vai€ 12.

Qui l'elenco dei produttori presenti alla manifestazione.

Per maggiori informazioni:
cell. 348/7186660

martedì 2 marzo 2010

DVina: i luoghi e le donne del vino

Ricevo e pubblico con piacere il comunicato dell'evento che si svolgerà il 7 marzo prossimo a Torrecuso (BN).

Un viaggio nel mondo rurale al femminile: una cantina: “Torre a Oriente”, una selezione di vini di qualità, una degustazione guidata da sommelier professioniste, ottimi prodotti tipici in abbinamento con musiche d’autore. Un programma di qualità pensato per celebrare le donne e il vino nell’ottica di affermare il ruolo essenziale e significativo della donna in materia di enologia e turismo. DVina è decisamente femminile nello stile e nel carattere, è un assaggio del nuovo brand che la Cantina Torre a Oriente ha creato per presentare tutte le iniziative legate al modo del vino, da un punto di vista femminile. Interessante e intrigante allo stesso tempo, questa proposta, è uno stimolo nuovo, una nuova finestra aperta sul territorio e sulle sue protagoniste: donne laboriose e intraprendenti, realizzate e decise a portare avanti progetti di sviluppo e modernizzazione di luoghi straordinari che hanno bisogno di essere conosciuti per le notevoli risorse naturali e culturali. Sono tutte donne le ideatrici di DVina, impegnate concretamente nel mondo del vino, come Patrizia Iannella, agronoma, che ha maturato la passione per la viticoltura nel corso del suo iter universitario, e ha cominciato nel 2006 a vinificare parte della produzione aziendale familiare creando la cantina Torre a Oriente vincitrice del premio “Falanghina Felix 2009” per la migliore Falanghina prodotta da una donna e Ivana Limata, l’anima di percorsidivino che si propone come unico Tour Operator specializzato in enoturismo nel territorio del Sannio Beneventano.

Un appuntamento, quello del 7 marzo, da non perdere perché originalità e qualità sono le note essenziali di Dvina che incontra le donne e il vino in un modo suggestivo e indipendente, puntando sulla progettualità femminile e sulla cultura del territorio.

info e prenotazioni >
cell. 3939082800

comunicazione>

lunedì 1 marzo 2010

Le tante facce del sangiovese: il morellino di Scansano /2

Il Groppone è una piccolissima azienda che si trova in località Apparita di Montiano. La superficie vitata si estende per circa 4 ettari e mezzo, l’altitudine media dei vigneti è di 300/350 metri sul livello del mare. Sullo sfondo, il Monte Argentario che dista non più di 15 km in linea d’aria. Mi “garba” molto, come direbbero da queste parti, il packaging delle bottiglie che è perfettamente in linea con il marchio aziendale che deriva dal soprannome del titolare Mauro Pellegrini (nella foto). Le etichette, infatti, rappresentano una figura esile dalle parvenze etrusche un po’ ricurva e con il capo inclinato in avanti, sotto il sole; sono uguali per entrambi i morellino prodotti salvo che per la diversa combinazione dei colori.

“Il Groppone” 2007 è ottenuto da uve sangiovese (85%) e merlot (15%) vinificate in acciaio a temperatura controllata (28-30°C) con frequenti rimontaggi manuali durante i circa 15 giorni di macerazione a contatto con le bucce. Dopo la maturazione in acciaio e l’imbottigliamento, il vino sosta altri due mesi in bottiglia. Regala profumi intensi ed eleganti, molto avvolgenti e di buona complessità. Ai profumi varietali di viola mammola, si aggiungono – a distanza di circa due anni dalla vendemmia – profumi di maggiore evoluzione di frutta in confettura e di erbe officinali, sensazioni balsamiche e di lieve speziatura. Il gusto è pieno, il sorso è caldo (il titolo alcolometrico è del 14%). Grandissimo rapporto qualità prezzo: € 7 per il privato che acquista direttamente in cantina. Soltanto 10000 le bottiglie prodotte.

Stesso discorso per la Riserva 2006, identico uvaggio, stesso rapporto qualità prezzo: € 9 franco cantina. Forse il migliore assaggio della giornata. La produzione è di circa 4000 bottiglie l’anno, si tratta di una selezione di uve provenienti dai vigneti aziendali, tutti dell’età media di 15-18 anni. Si percepisce all’olfatto l’uso del legno che però non è affatto invadente nonostante la maturazione avvenga per 24 mesi in barriques di secondo passaggio; per il resto, stesso procedimento in cantina del morellino base. Le percezioni sensoriali all’olfatto sono senza dubbio più complesse con delle tenui sfumature di cioccolato che ricompaiono poi in bocca, dove il sorso è secco e molto elegante, caldo (14%) e robusto. Lunga persistenza di cioccolato e frutta rossa.

I grandi bianchi passati in barriques

Dopo i festeggiamenti per il 3° compleanno, riprendono le serate di approfondimento all'Enoteca Vintage (vai al sito). Giuseppe Sonzogni propone una degustazione dedicata ai grandi bianchi passati in barriques. Quando? Martedì 2 marzoore 21.

Questi i vini in degustazione:
- Benaco Bresciano I.G.T. "Rinè" 2005 - CANTRINA;
- Venezia Giulia Bianco I.G.T. "Lupi terrae" 2007 -BORGO DELLE OCHE;
- Cortese dell'Alto Monferrato D.O.C. "Curteis" 2006 - LO ZERBONE
- Cotes de Jura "L'Etoile Reserve du Mont Muzard" 2005 - CHATEAU L'ETOILE;
- Marche Bianco I.G.T. "Stella Flora" 2004 - MARIA PIA CASTELLI.

Posti disponibili 10, costo della serata € 12.

Informazioni e prenotazioni:
Enoteca Vintage
via Milano nr. 26, Cesano Maderno (MI)
tel. 0362/528485
cell. 333/1041211