domenica 31 gennaio 2010

Il Montepulciano con l'ONAV a Milano

Ok, io non ci sarò, ma se qualcuno vuole fare una scappata io credo possa valerne la pena.

Mercoledì 3 febbraio prossimo, alle ore 21, presso la sede di via Termopili nr. 12, la delegazione ONAV di Milano propone un incontro sul tema: "Alla scoperta del Montepulciano, sinonimo di potenza ed eleganza".



Un'affascinante degustazione di montepulciano attraverso le tre principali regioni di elezione: Marche, Abruzzo e Molise.



Il contributo di partecipazione è fissato in € 25 (per i soci), € 35 (per i non soci).
L'evento è aperto a tutti. Il numero di partecipanti è fissato in un minimo di 40 e un massimo di 90.



Clicca qui per prenotare.

Informazioni:
delegato Vito Intini 335 5358 981

venerdì 29 gennaio 2010

"Autoctono si nasce...atto secondo": i bianchi

Seconda tornata.

Al banco della Cantina Sant’Andrea c’ero già stato per provare la versione "bollicinosa" del Moscato di Terracina; ma un’altra “capatina” l’ho fatta volentieri non tanto per assaggiare il “Capitolium” (la squisita versione passita che ho “passato” per fare spazio ad altre etichette a me sconosciute) quanto per degustare “Oppidum” 2008 (13%) Moscato di Terracina secco, lavorato in acciaio e ottenuto dai vigneti più vecchi dell’azienda (35-40 anni). Profumi di grande tipicità, una spolverata di zucchero a velo, qualche fogliolina di salvia e un mix di agrumi. Minerale e balsamico in bocca, bella persistenza. Lo porti a casa con non più di 7 euro.

Procedo dritto all’estremo opposto della sala e arrivo all’azienda Zarelli di Magomadas (OR). La Malvasia di Bosa è stata, per me, la vera sorpresa. Due le versioni, comincio dalla secca, "Licoro" 2007. L’ingresso al naso è tutto, dico tutto, agrumato; sensazioni di cedro candito che trovano spazio anche in bocca che chiude pulita, con una persistenza che vira sui toni erbacei. Due anni di invecchiamento sui lieviti, 12 euro per una boccia.

Un salto all’Enoteca, il banco misto predisposto da GoWine, dove erano in degustazione numerose altre etichette di autoctoni. Tra queste, un bianco dell’azienda Librandi da uve mantonico: “Efeso” 2008 (13.5%) - questo il nome - che a dispetto degli 8 mesi di barriques di primo e secondo passaggio unisce a quel gusto cremoso, quasi burroso, una bella vena minerale. L’uso del legno appare forse troppo evidente al naso (dove spicca anche una nota di ginestra), meno in bocca. Bello il colore, dorato di media intensità e lucente. Gusto secco, accento salino e discreta persistenza. L’ulteriore affinamento in bottiglia, seppur breve, ha giovato all’equilibrio.

Sempre in enoteca mi butto sul “Pallagrello bianco” 2007 dei Viticoltori del Casavecchia (€5 franco cantina). Il pallagrello bianco è vitigno tanto buono quanto sconosciuto, purtroppo. Fermentazione in acciaio inox e breve macerazione sulle bucce, cosa un po’ insolita per i bianchi della Campania Felix. Poi altri 6 mesi di acciaio e 4 mesi di affinamento in bottiglia. Profumi intensi di frutta e fiori, un forte carattere minerale che ravviva continuamente il palato e un gusto ammandorlato arricchito da una buona dose di sapidità.

Infine, il bianco “Anas-cetta” 2008 dell’azienda agricola Le Strette. Me ne avevano parlato in molti ma mai avevo avuto modo di provarlo. Le 2000 bottiglie mediamente prodotte, uve nascetta in purezza, sono ottenute da tre appezzamenti della superficie complessiva di circa mezzo ettaro situati nelle località Pasinotti, Ermiglione e Bergera del comune di Novello (CN). Non un grosso tenore alcolico (12.5%) ma una bella struttura data dalla breve macerazione alla temperatura di 18°C e dall’affinamento in acciaio per alcuni mesi sur lies. I profumi molto caratteristici di fiori e erbe aromatiche conferiscono al vino una spiccata connotazione balsamica. Gusto secco, minerale ed elegante. Persistenza finale coerente con le sensazioni gustative.

mercoledì 27 gennaio 2010

Quattro passi per la Campania Felix


Udite, udite!
Quattro passi, cinque province. Lunedi 1 febbraio, dalle 20.30 alle 22.30, presso la sede della delegazione ONAV di Milano (via Termopili nr. 12)

Questi i produttori presenti:
- Marisa Cuomo
- Giuseppe Apicella
- Benito Ferrara
- Dedicato a Marianna
- Fontanavecchia
- Mustilli
- Fattoria Selvanova
- Villa Matilde
- Grotta del sole
- I Vini della Sibilla

L'evento è gratuito e aperto a tutti.

lunedì 25 gennaio 2010

“Autoctono si nasce… Atto Secondo” - le bollicine


Il libro - edito da GoWine e curato da Francesco Falcone – l’ho acquistato l’anno scorso e l’ho trovato davvero molto interessante. Più di cento gli autoctoni messi a fuoco, tanti quelli in degustazione per il banco d’assaggio tenutosi il 21 gennaio scorso nelle sale del Westin Palace di Milano, evento che ha fatto registrare il sold-out a conferma del grande interesse degli appassionati nei confronti di questi vitigni.

Numerosi anche gli assaggi che ho fatto, dedicandomi ai vitigni che non conoscevo o che conoscevo poco, salvo qualche piccola eccezione.


Mi avvicino al banco della Cave du vin Blanc de Morgex et de la Salle ma sorvolo sui due “Blanc de Morgex” per provare “Extreme” 2007 (€13 franco cantina), un 'metodo classico' brut (12.5%) di uve prié blanc ottenute da viti a piede franco su terreno granitico sciolto. Un vino estremo, come ben suggerisce il nome: i vigneti si trovano, infatti, tra i 900 metri e i 1200 metri di altitudine. Dieci mesi di affinamento in bottiglia e sboccatura nel dicembre 2009, utilizzo di soli lieviti autoctoni selezionati. Profumi non particolarmente intensi ma molto eleganti, con sentori di erbette e agrumi. Mineralità e freschezza vibranti, il sorso è coerente con le percezioni olfattive e chiude con discreta persistenza.


Passo oltre e giungo al tavolo dove è sistemata la Cantina Sant’Andrea di Terracina (LT). Per il momento, assaggio soltanto lo spumante secco “Oppidum” 2008 (€6.50 franco cantina), uno ‘charmat lungo’ (13%) di cui vengono prodotte circa 5000 bottiglie l’anno. Profumi molto suadenti, in perfetto stile Malvasia di Terracina. Mi colpisce l’impatto dolce con sentori di salvia, di litchi e di melone che non è stravolto al palato, nonostante il residuo zuccherino sia certamente inferiore a quello che ci si attenderebbe dall’impronta olfattiva.


Un salto da Redaelli De Zinis, antica famiglia di viticoltori nel Garda bresciano. Non mi entusiasma il 'metodo classico' da sole uve chardonnay; meglio il Garda Rosè, metodo ‘charmat’ brut, ottenuto da un assemblaggio di uve groppello (50%), marzemino (35%), Sangiovese (10%) e Barbera (5%). Molto eleganti e delicati i profumi tra cui spiccano note di rosa suggestive e assonanti con il colore.

venerdì 22 gennaio 2010

Il Taurasi con l'ONAV a Milano


Un altro grande appuntamento targato ONAV! La delegazione di Milano propone un incontro sul tema "Il Taurasi: la potenza, l’eleganza e la maestosità dell’aglianico nella sua massima espressione".

Save the date! 27 gennaio, ore 21, presso la sede di via Termopili 12.

Il contributo di partecipazione è fissato in € 25 (per i soci) e € 35 (per i non soci).
Il numero di partecipanti è fissato in un minimo di 40 e un massimo di 90.

Clicca qui per prenotare.
Per informazioni:
delegato Vito Intini (335 5358 981)

mercoledì 20 gennaio 2010

Tiramisù agli amaretti

Ecco una nuova ricetta di Alessio D'Alberto! Nella foto, anche la "bavarese ai cachi con gelatina" (no, non è di Sauternes...) di cui parleremo in seguito... 


Ingredienti
500 gr. di crema pasticcera
500 gr. mascarpone
cacao qb
pavesini qb
amaretti qb
caffè qb


Procedimento
Montare la crema pasticcera con il mascarpone e magari aggiungere un goccio di panna fresca (a seconda della consistenza che volete dare al composto). In una teglia o pirofila stendete un primo strato di crema, inzuppate nel caffè un primo strato di pavesini e adagiateli sulla crema. Ripetete l'operazione con la crema e con gli amaretti. Ricoprite con la crema rimasta e spolverate di cacao. Guarnite a piacere.
Io ho fatto un finger food in piccoli bicchierini...

E ora?! Il vino lo [s]cegli tu!

sabato 16 gennaio 2010

Parte il corso di 1° livello ONAF a Milano

Comincia il 28 gennaio, a Milano, il corso di 1° livello per aspiranti assaggiatori di formaggio organizzato dalla delegazione meneghina dell'Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi.

Il corso - che si svolgerà in zona Loreto (sede ancora de definirsi) fino al prossimo 1 aprile - è articolato in sessioni serali (dalle ore 20.30 alle ore 22.30) e terminerà con un esame di valutazione finale.

Costo € 190 + € 60 di quota associativa ONAF.

Tutte le informazioni sul pieghevole che trovate qui.

giovedì 14 gennaio 2010

Autoctono si nasce.


Il 2010 di Go Wine comincia il 21 gennaio con una serata dedicata ai vitigni autoctoni italiani. L'appuntamento è presso il Westin Palace Hotel per degustare una selezione di varietà esclusive - dalla Valle d’Aosta alla Sicilia - sia presso le aziende presenti direttamente al banco d’assaggio sia presso un’Enoteca appositamente allestita in sala.

Questo il programma:
dalle ore 16.30: Anteprima, degustazione riservata esclusivamente ad operatori professionali (titolari di ristoranti, enoteche e wine bar);
alle ore 18.30: conferenza "I vini autoctoni nel rapporto con la ristorazione”, modera il giornalista enogastronomico Roger Sesto, intervengono ristoratori di Milano e provincia;
alle ore 19.30: apertura del Banco d’Assaggio.

Qui puoi trovare l'elenco delle aziende presenti direttamente e le varietà disponibili per l'assaggio nell'Enoteca.

Ingresso gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.

E' consigliabile confermare la presenza alla serata (e il numero degli eventuali accompagnatori) telefonando ai nr. 0173/364631 - 0173/364631 oppure inviando un fax ai nr. 0173/361147 - 0173/361147 o una mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di giovedì 21 gennaio.

martedì 12 gennaio 2010

Cask Strength on Islay


Viste le numerose richieste per l'appuntamento di ieri 11 gennaio, la serata "Cask Strength on Islay" raddoppia. L'appuntamento è per le 21.30 di lunedì 18 gennaio 2010, al solito posto (il Ristopub "Entropia" - Milano, via Edmondo De Amicis nr. 32, tel. 02/867639).

La degustazione sarà un "pesante" giro dell'isola di Islay, cinque whisky a gradazione piena (così come sono usciti dal barile) di 5 delle 8 distillerie attualmente funzionanti sull'isola, un'esplosione di "torba" e di "potenza" assoluta, ma anche tanta grazia ed eleganza.

Qui il programma completo della degustazione.

Costo € 25
Informazioni e prenotazioni alla mail info@whiskyfestival.it

venerdì 8 gennaio 2010

Working on a dream

Vi chiederete che fine io abbia fatto. O magari non ve lo chiederete affatto. Solo che in questi giorni sono stato un po' preso e quindi non ho avuto il tempo di dedicarmi ai post che già bollono in pentola.

Forse non vi interesserà nemmeno... ma è o non è questo il mio blog?!? E quindi io ve lo dico lo stesso. Anzi per farlo utilizzo le parole di questa splendida canzone di Bruce Springsteen (qui il video ufficiale) che trascrivo integralmente.

Vi lascio, mi aspetta un arrosto di fegato di maiale lardellato con foglie d'alloro. Stapperò un Aglianico del Vulture "Eleano" 2004 dell'omonima azienda.

A presto su [S]tralci di vite!


Working on a dream

Out here the nights are long, the days are lonely

I think of you and i'm working on a dream
I'm working on a dream

Now the cards i've drawn's a rough hand, darling
I straighten the back and i'm working on a dream
I'm working on a dream

Come on!

I'm working on a dream
Though sometimes it feels so far away
I'm working on a dream
And i know it will be mine someday

Rain pourin' down, i swing my hammer
My hands are rough from working on a dream
I'm working on a dream

Let's go!

I'm working on a dream
Though trouble can feel like it's here to stay
I'm working on a dream
Well our love will chase trouble away
Alright!

[whistling interlude]
That's professional whistling right there!

I'm working on a dream
Though it can feel so far away
I'm working on a dream
Our love will make it real someday

The sun rise up, i climb the ladder
The new day breaks and i'm working on a dream
I'm working on a dream
I'm working on a dream
I'm working on a dream

Hey!

I'm working on a dream
Though it can feel so far away
I'm working on a dream
Our love will make it real someday

I'm working on a dream
Though it can feel so far away
I'm working on a dream
And our love will make it real someday.

martedì 5 gennaio 2010

Gelatina di Sauternes


Tra i vari doni di Natale, ho ricevuto il libro "Vino: pensieri, parole e sapori" di Food Editore in cui sono riportate numerose citazioni sul "nettare di Bacco" ed anche alcune ricette. Tra quest'ultime, ve ne propongo una che ha suscitato il mio interesse (ma non proprio per quello che è in sè e per sè).

Per la gelatina:
300 ml di Sauternes
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di agar agar
1 limone

Per decorare:
menta
4 more

Scaldate il vino a fiamma bassa unendo 2 gocce di succo di limone, lo zucchero e l’agar agar in polvere. Fate sciogliere per 2 minuti, mescolando spesso fino a ottenere un composto omogeneo. Tagliate 4 triangoli di carta oleata e create dei cilindri, fissandoli con del nastro adesivo. Versate al centro il vino e lasciateli rassodare in frigorifero (metteteli in 4 bicchieri stretti). Strappate la carta delicatamente sformando le gelatine nei piatti e decorate con la menta fresca e 1 mora.

Ipotizzate di esservi accaparrati a fatica una misera mezza bottiglia di Sauternes del noto Chateau d'Yquem, millesimo 2001. E immaginate che sia finalmente giunto il momento di aprirla.

Voi, sì dico a voi, la utilizzereste così?!? Io non credo…

domenica 3 gennaio 2010

I "vini gemelli" di Cascina I Carpini

Il progetto “vini gemelli” dell’azienda agricola “Cascina i Carpini” è nato ufficialmente il 6 ottobre 2009, alle ore 12.00.40 con un post su Vinix (vai al post). O meglio, nei fatti era nato già prima… Tant’è che lui, Paolo Carlo Ghislandi aveva speso il suo ultimo anno a vinificare in parallelo due barbera in purezza: “due vini ottenuti da una unica massa vendemmiata, da una unica vigna e nello stesso momento; suddivisa prima della fermentazione in due masse identiche, messe a dimora in due vasche di acciaio identiche e poste nelle stesse condizioni ambientali”.
Due vini identici se non fosse per un’unica differenza: “ad una massa – chiarisce Paolo - sono state applicate le metodologie di vinificazione tradizionali con inoculo di lieviti selezionati e utilizzo di metabisolfito di potassio; nell’altra non è stato aggiunto nulla se non una piccolissima quantità di metabisolfito”.

Questo il primo passo. Quelli successivi sono stati l’imbottigliamento (4 ottobre 2009) e l’invio gratuito dei campioni ‘X’ e ‘Y’ ai vinixiani che ne hanno fatto richiesta: 60 coppie che hanno raggiunto diverse zone dello Stivale e alcuni paesi stranieri. L’obiettivo? Individuare eventuali differenze sensoriali dei due “vini gemelli”, “fermentati e maturati in tini di acciaio, non filtrati, non stabilizzati e non solfitati”.


Il gruppo di degustazione che ho organizzato si è ritrovato all’Antica Osteria Frangiosa di Ponte (BN) lo scorso 24 ottobre, a un anno esatto di distanza dalla vendemmia. Ospiti del titolare Giovanni, sommelier AIS, hanno fatto parte dell’eterogeneo panel Achille Antonaci (sommelier FISAR), Gabriele Calabrese (sommelier FISAR e co-titolare dell’agenzia di turismo “Percorsi di vino”), Maria Grazia De Luca (delegata AIS Benevento), Annalisa Fusco (sommelier FISAR), Giuseppe Rillo (delegato provinciale FISAR Benevento) e Erasmo Timoteo (sommelier AIS e fiduciario Slow Food Condotta Benevento-Taburno).

È stata un’interessante occasione per scoprire (e non valutare) le differenze a livello degustativo tra un vino per così dire “naturale” e un altro “non naturale”. Un'esperienza che è stata arricchita dal contributo di Erasmo Timoteo che ha sottoposto ai presenti i risultati di un'analisi simile condotta su alcuni campioni di vino Gutturnio dei Colli Piacentini.

Senza andare nel dettaglio delle impressioni dei singoli (che potete leggere ai commenti nr. 228 e 229 di questo post su Vinix), la maggioranza dei partecipanti si è sbilanciata pronosticando che fosse ‘X’ il campione “lievitato” e ha poi approfittato per stappare qualche altra bottiglia dell’azienda “Cascina I Carpini” (tra cui merita una menzione il “Rugiada del Mattino” 2008) e del territorio tortonese (“Derthona” 2007 e “Vegia Rampana” 2005 de “La Colombera”, “Bigolla” 2001 dei “Vigneti Walter Massa”) di cui vi parlerò prossimamente su questi schermi.

L’ultimo atto il 23 dicembre scorso. Dopo un’anticipazione apparsa sul blog “Percorsi di vino” (leggi qui), Paolo ha svelato il mistero (leggi il post finale): il campione dove erano stati inoculati lieviti selezionati era quello ‘X’. Dunque, pronostico azzeccato!

Un doveroso grazie a Paolo a nome mio e di coloro che hanno aderito all’iniziativa con entusiasmo e vivo interesse. E l’augurio che le indicazioni tratte dai vari “tasting panels” e il supporto scientifico delle 3 Università italiane coinvolte possano motivarlo fino al perseguimento del nuovo obiettivo che si è posto: produrre vini con l’uso esclusivo di lieviti autoctoni debitamente studiati e selezionati.