lunedì 25 gennaio 2010

“Autoctono si nasce… Atto Secondo” - le bollicine


Il libro - edito da GoWine e curato da Francesco Falcone – l’ho acquistato l’anno scorso e l’ho trovato davvero molto interessante. Più di cento gli autoctoni messi a fuoco, tanti quelli in degustazione per il banco d’assaggio tenutosi il 21 gennaio scorso nelle sale del Westin Palace di Milano, evento che ha fatto registrare il sold-out a conferma del grande interesse degli appassionati nei confronti di questi vitigni.

Numerosi anche gli assaggi che ho fatto, dedicandomi ai vitigni che non conoscevo o che conoscevo poco, salvo qualche piccola eccezione.


Mi avvicino al banco della Cave du vin Blanc de Morgex et de la Salle ma sorvolo sui due “Blanc de Morgex” per provare “Extreme” 2007 (€13 franco cantina), un 'metodo classico' brut (12.5%) di uve prié blanc ottenute da viti a piede franco su terreno granitico sciolto. Un vino estremo, come ben suggerisce il nome: i vigneti si trovano, infatti, tra i 900 metri e i 1200 metri di altitudine. Dieci mesi di affinamento in bottiglia e sboccatura nel dicembre 2009, utilizzo di soli lieviti autoctoni selezionati. Profumi non particolarmente intensi ma molto eleganti, con sentori di erbette e agrumi. Mineralità e freschezza vibranti, il sorso è coerente con le percezioni olfattive e chiude con discreta persistenza.


Passo oltre e giungo al tavolo dove è sistemata la Cantina Sant’Andrea di Terracina (LT). Per il momento, assaggio soltanto lo spumante secco “Oppidum” 2008 (€6.50 franco cantina), uno ‘charmat lungo’ (13%) di cui vengono prodotte circa 5000 bottiglie l’anno. Profumi molto suadenti, in perfetto stile Malvasia di Terracina. Mi colpisce l’impatto dolce con sentori di salvia, di litchi e di melone che non è stravolto al palato, nonostante il residuo zuccherino sia certamente inferiore a quello che ci si attenderebbe dall’impronta olfattiva.


Un salto da Redaelli De Zinis, antica famiglia di viticoltori nel Garda bresciano. Non mi entusiasma il 'metodo classico' da sole uve chardonnay; meglio il Garda Rosè, metodo ‘charmat’ brut, ottenuto da un assemblaggio di uve groppello (50%), marzemino (35%), Sangiovese (10%) e Barbera (5%). Molto eleganti e delicati i profumi tra cui spiccano note di rosa suggestive e assonanti con il colore.

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