Ho ricollegato soltanto in un secondo tempo il nome Bisson letto sull'etichetta a quella bizzarra notizia apparsa in internet un po' di tempo fa (leggi qui). Sì sì, era proprio la stessa azienda che tanto aveva fatto parlare di sé per la scelta dell’area marina protetta di Portofino quale ambiente per la maturazione dello spumante di bianchetta genovese: un vitigno autoctono ligure che - non fosse stato per questa storia - mai prima di allora avevo sentito nominare.
Tant’è che – detto fatto – al termine dei tre giorni trascorsi in giro per Camogli, Recco e Portofino, avevo deciso di acquistare questa bottiglia come souvenir, in attesa di poter comprare una bottiglia dello “spumante degli abissi” (guarda qui la foto dell’immersione a Portofino) che sarà in commercio soltanto dal 2010.
“Ü Pastine” è una selezione di uve di bianchetta genovese, provenienti da vigneti a posti 200 metri di altitudine (leggi qui la scheda tecnica); la produzione complessiva è di circa 20000 bottiglie. Tappo in plastica, ahimè!
Colore giallo paglierino scarico, cristallino, abbastanza fluidio il suo scorrere lungo le pareti del bicchiere.
L’impatto olfattivo è di buona intensità, sul dolciastro. I profumi di frutta a polpa bianca e di agrumi, di macchia mediterranea e di ginestra delineano un bouquet abbastanza complesso, arricchito da una forte componente minerale, perfettamente intonata al mare.
Il sorso è leggermente abboccato e poco caldo. La freschezza e la sapidità spazzano via le timide sensazioni di morbidezza iniziali. Buona persistenza, fedele alle note olfattive, con ritorni di frutta e di erbe aromatiche, di finocchietto e di basilico.
Nel complesso, è abbastanza armonico. Di buon corpo, né troppo snello né troppo ricco; la beva è piacevole.
Un vino di pronto consumo, sullo scaffale a meno di 10 euro, che abbinerei con soddisfazione all'ottima cucina tradizionale genovese del Ristorante “Nonna Nina” a Camogli (GE), nella piccola frazione San Rocco.
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