Non nego di aver sempre considerato il Piemonte come la “regione dei grandi rossi e basta”; ma mi sbagliavo… Ho apprezzato di recente il “timorasso” dei Colli Tortonesi (leggi qui e qui) e l’uva “erbaluce” del novarese (leggi qui); mi muoverò presto alla scoperta della “nascetta”, come mi ha suggerito Roberto Giuliani. E non ultima la “favorita” (no, non sto parlando dei miei gusti personali...): altro vitigno autoctono del Piemonte a bacca bianca, oggi coltivato principalmente nel Roero e nella valle del Belbo (dove è conosciuto anche come “furmentìn”, indizio di probabili affinità con il “vermentino”) oltre che in alcune zone dell’astigiano e dell’alessandrino. Il curioso nome deriverebbe dal “favore” di cui godeva in passato rispetto ad altre uve; secondo la leggenda, invece, si chiamerebbe così perché era l’uva “favorita” del Re Vittorio Emanuele II. Il mio primo assaggio di “favorita” risale allo scorso mese di giugno: LANGHE FAVORITA DOC 2008 della Cantina Oriolo (vai al sito), un vino fresco e di ottima beva, con un finale leggermente amarognolo. Prima di allora, non sapevo nemmeno dell’esistenza di un’uva “favorita”; figuratevi se avrei mai immaginato che qualche viticoltore ne producesse una coraggiosa versione da vendemmia tardiva… Detto fatto. Fondata nel 2003, l’azienda Vigne Marina Coppi ha sede a Castellania, nella valle Ossona, in un “territorio che non è più Piemonte e non è ancora Liguria”. La produzione complessiva si attesta intorno alle 15000 bottiglie, ottenute da uve provenienti esclusivamente dai vigneti di proprietà che si estendono per circa 3,5 ettari. Il clima è continentale con forti escursioni termiche giornaliere e stagionali, caratterizzato dalla più bassa piovosità del Piemonte. I terreni si caratterizzano per la stessa composizione di quelli delle più famose Barolo e La Morra (c.d. “marne di Sant’Agata”: 30% sabbia, 55% argilla, 15% calcare). Ho scoperto solo consultando il bel sito internet dell’azienda che Marina Coppi è la figlia primogenita del compianto ciclista Fausto; e che il vino “Marine” è dedicato alla due Marina della famiglia: Marina Coppi (la nonna) e la nipote Marina Bellocchio (figlia di Francesco, attuale responsabile della produzione), nata alla vigilia della prima vendemmia di “favorita” dell’anno 2006. Le uve – provenienti dal vigneto “Gabetto” (a pochi passi da Castellania) e da una vecchia vigna in località “Madonnina” (vicino a Carezzano) – sono raccolte a mano in stato di leggera surmaturazione e sottoposte a pressatura soffice. Dopo la “sfecciatura” del mosto a freddo, la fermentazione avviene a temperatura controllata (15°C); poi, il vino sosta per circa 6 mesi sulle fecce nobili in vasche di acciaio con batonnage manuale. L’imbottigliamento avviene ad aprile e la commercializzazione non prima di un ulteriore affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi. Il colore è giallo paglierino intenso, brillante. Nel bicchiere ruota a fatica, denotando una notevole consistenza. Al naso si presenta con profumazioni intense, eleganti e di una certa complessità. Si distinguono sentori fruttati, floreali ed erbacei: pesca, agrumi, biancospino e salvia. Si percepisce una forte componente minerale. In bocca è pieno. Il sorso è secco, caldo e morbido. Grande equilibrio tra freschezza e alcool, buona sapidità. Lunga persistenza agrumata con vivaci ritorni all’erbaceo. Un vino strutturato, armonico e con buone potenzialità di invecchiamento nel medio termine. Può ben accompagnare crostacei e formaggi caprini; noi l’abbiamo sorseggiato degustando un bel piatto di Salame nobile del Giarolo e fiori di zucchine fritti, grazie a Maria Grazia Novelli, appassionata ristoratrice de “Il Voltone” in quel di Tortona, che ce l’ha fatto scoprire…
martedì 28 luglio 2009
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