mercoledì 8 luglio 2009

Lucino 2007, Colline Novaresi bianco DOC, Antico Borgo dei Cavalli


Nonostante le origini incerte del nome, il vitigno erbaluce è concordemente ritenuto un vitigno autoctono nord-piemontese, oggi presente nel Canavese, nella zona di Caluso (celebre per la versione passita) e nel novarese, dove è anche conosciuto con il nome di greco, testimonianza di una probabile affinità con il greco di tufo.
L’azienda si trova a Cavallirio, nella fascia montuosa delle Prealpi, a circa 370 metri di altitudine e 34 km a nord di Novara. È chiaro nel nome (non credo sia un caso, chiederò a Silvia Barbaglia, impegnata nell'azienda vinicola di famiglia insieme al papà Sergio) il riferimento a quello originario dell’attuale cittadina, secondo alcuni derivazione dal latino tardo-medievale "­caballi-rivus", ovvero “rio dei cavalli”. Di analoga ambientazione storica il nome dello spumante metodo classico di erbaluce appena commercializzato (che spero di poter assaggiare presto…): “Curticella Caballi Regis”, così sarebbero state chiamate le terre di Cavallirio, donate nel 1025 alla Chiesa Novarese dall'imperatore Corrado il Salulico.
Prodotto in circa 2600 bottiglie per l’annata 2007 (l’azienda produce complessivamente circa 20000 bottiglie), il “Lucino” è ottenuto a partire da uve di erbaluce in purezza provenienti dai vigneti di proprietà, vendemmiate a fine settembre e vinificate in acciaio.
Il colore è un giallo paglierino scarico con decisi riflessi verdolini; ha un’ottima consistenza in bicchiere.
Al naso si presenta intenso con un bel bouquet di profumi: pesca bianca, agrumi, fiori d’arancio, erba di campo e mentuccia. Profumazioni piacevolmente citrine e minerali.
In bocca è caldo, abboccato, non conosco il residuo zuccherino (altra cosa da chiedere a Silvia, che ho conosciuto personalmente a “L’orchestra degli autoctoni” organizzata dal bravo Giuseppe Sonzogni), di buona morbidezza e sapido. La sua dote migliore è certamente la gradevole freschezza. Una lunga persistenza finale giocata su percezioni fruttate ed erbacee, di agrumi, sedano e miele d’acacia; con spiccate sensazioni di mineralità conferite dal terreno (mi sono informato, è prevalentemente di tipo morenico) e un accenno finale sull’amarognolo.
Un vino armonico e decisamente equilibrato, per di più con un buon rapporto qualità/prezzo (sul sito internet aziendale c’è anche la vendita on-line), che ho abbinato con grande soddisfazione a un’insalata estiva di pomodori, cetrioli, sedano e olive nere, condita con olio extravergine d’oliva. Ottimo accompagnamento per formaggi magri e carni bianche.

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