Accolto con grande cortesia da Agata nonostante il netto ritardo (complice anche un percorso non proprio agevole fino a Mongiardino Ligure, quasi più Liguria che Piemonte), la prima cosa che ho notato nei locali del punto vendita è stata una cartolina promozionale che raffigurava il quadro leonardesco della Gioconda con in grembo una forma di montébore. Un accostamento che non è proprio casuale, come ammetto di aver distrattamente pensato... Secondo fonti storiche, infatti, il montébore sarebbe stato l'unico formaggio scelto per il banchetto nuziale di Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, unitisi in matrimonio nel 1489 (il cerimoniere delle nozze era - appunto - Leonardo da Vinci).
Ma c'è dell'altro! Perchè stando al risultato delle ricerche condotte da una studiosa tedesca di storia dell'arte, al secolo Maike Vogt-Luerssen, raccolte nel libro pubblicato nello scorso mese di aprile “Wer Ist Mona Lisa”, la donna ritratta nel quadro - nei secoli identificata prima come Monna Lisa del Giocondo (moglie di un mercante fiorentino), poi come Lisa Gherardini (amante di Giuliano de' Medici) e, quindi, come Bianca Sforza (figlia naturale di Ludovico il Moro) - sarebbe proprio Isabella d'Aragona, la duchessa di Milano.
Una ricostruzione che si fonderebbe su solide prove, tra cui l'analisi delle caratteristiche dell'abito, il cui bordo riporterebbe le decorazioni con lo stemma della famiglia degli Sforza e della casata degli Aragona-Sforza (chiaro riferimento all'unione in matrimonio dei rampolli delle due potenti famiglie); e la forte somiglianza con un altro ritratto d'Isabella d'Aragona che - oltretutto - all'epoca in cui Leonardo realizzò il quadro, avrebbe avuto l'età corrispondente.
8 commenti:
Questo mi mancava, d'altronde il mondo dei formaggi è immenso...
caro Alessandro, mi spiace, ma il tuo pezzo contiene inesattezze, che nascono dal fatto che le tue fonti sono probabilmente quelle della val curone, volutamente autoincensanti per attribuirsi meriti altrui.
intanto, il formaggio originale oggi è prodotto NON in val curone ma in Val Borbera, in comune di Mongiardino Ligure.
secondo: la val curone è intervenuta con l'istituto di Moretta su sollecitazione di Slow Food (che allora ero io, in zona) e di Roberto Grattone, SUCCESSIVAMENTE alle mie ricerche.
ovviamente i politici della valle cercano di accreditarsi presso i propri elettori...
ti consiglio di consultare la voce montebore su wikipedia, oppure di leggere la vera storia del recupero di questo formaggio sul sito del caseificio Vallenostra.
attendo di leggere le tue modifiche.
ciao
maurizio fava
Eh sì;-)
Ora sai che esiste, non ti resta che provarlo! (Sinceramente, se non me ne avessero parlato non l'avrei mai e poi mai scoperto un formaggio del genere...) Se ti capita, fammi sapere le tue impressioni!
ciao
maurizio, ti ringrazio delle tue precisazioni.
Effettivamente, leggo soltanto adesso il tuo nome nella pagina dedicata alla storia del montébore sul sito di vallenostra. Modifico il post con le informazioni esatte.
sono curiosa, lo assaggerei volentieri!!
Ne vale davvero la pena, il produttore Vallenostra effettua anche spedizioni: un mio amico di Sorrento lo ha ricevuto in due giorni!
confermo: un grandissimo formaggio!
Vittorio,
l'ho rimangiato con grandissimo piacere ieri sera al Ratanà!
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