
giovedì 31 dicembre 2009
[S]tralci di... 2009

martedì 29 dicembre 2009
Verticale “Produttori del Barbaresco”


giovedì 24 dicembre 2009
Hernicus 2007, Cesanese del Piglio D.O.C., Coletti Conti

mercoledì 23 dicembre 2009
'Nzalata 'e rinforzo

lunedì 21 dicembre 2009
Pannacotta alle pere, salsa al cioccolato e pere caramellate
venerdì 18 dicembre 2009
Barbetta 2007, Barbera Sannio D.O.C., Antica Masseria Venditti
C’è una cosa che apprezzo molto dei vini di Nicola Venditti. O meglio, tre: durevolezza, eleganza e coerenza, al naso come in bocca. Che sono poi pure i segni distintivi delle etichette, tutte riprese dai bei quadri della moglie Lorenza.

Per questo vino, però, è diverso! E non solo perché vi è un’intera pagina sul sito internet dedicata al vitigno (che - per quanto a volte si faccia un po’ confusione – si chiama “barbera” ma è cosa ben diversa dalla più celebre famiglia di natali piemontesi). Porta il nome dell’antenato “Barbetta”; è il simbolo del legame forte con la tradizione contadina e dell’orgoglio di una discendenza familiare cui va il merito di aver contribuito a salvare dal flagello della fillossera negli anni ’30 diverse varietà autoctone (tra le quali - appunto - “barbera”, “grieco di castelvenere” e “cerreta”) che sono tuttora vinificate in azienda e che compaiono tra i filari del “vigneto didattico” nell’ “isola di cultura del vino”.
Negli ultimi mesi l’ho bevuto spesso. Prima a “Le Piccole Vigne”, nell’agosto scorso. Poi a Roma, in ottobre, alla degustazione di "Riserva Grande"; una decina di giorni dopo, a km 0, proprio all'Antica Masseria Venditti. E, infine, nel giorno di Tutti i Santi, sulla tavola di casa con la pasta al forno di mia zia Carolina. E ogni volta con grande soddisfazione!
Un calice pulito. I profumi hanno la stessa impronta briosa del colore violaceo acceso. Prevalgono i ricordi floreali, di gelsomino (dice Nicola), anche di geranio (dico io). Poi, piccoli frutti rossi e amarene; sullo sfondo, una nota erbacea. Un vino pronto, con un anno di affinamento in acciaio sulle spalle, al quale non si chiede certo un lungo invecchiamento. Con un tannino presente, che non è mica quello dell’aglianico di "Marraioli", imbrigliato da una vibrante nota acida, fresco prima ancora che sapido. L’ingresso è relativamente morbido grazie alla nota alcolica che raggiunge i 13 gradi; gusto secco, intenso, con una decisa persistenza che ricalca fedelmente la trama olfattiva.
mercoledì 16 dicembre 2009
Gli "struffoli"

martedì 15 dicembre 2009
Tagliata di tonno rosso battuto di pomodorini e rucola con emulsione ai semi di papavero
lunedì 14 dicembre 2009
Verticale di Barbaresco con l'ONAV a Milano

domenica 13 dicembre 2009
Il Barbaresco dell'azienda Vigin all'Enoteca Vintage
.jpg)
Happy "Cheese" Hour con l'ONAF a Milano

giovedì 10 dicembre 2009
Le nuove annate dei Timorasso de "La Colombera"


mercoledì 9 dicembre 2009
La "pinza de marantega"

Ma cos’è la "pinza rustega"? È un dolce veneto antichissimo, nel nome si sente la rusticità di un dolce antico e povero, preparato un tempo con farine di più cereali e uva, fichi secchi, mele, semi aromatici: una sorta di antico pane dolce natalizio, preparato anche per la festa conclusiva dell’Epifania. Si cuoceva, infatti, avvolto in foglie di verza e messo sotto le ceneri del focolare. Da qui il nome vicentino di “putana soto’l fogo”: il nome “putana” rimanda comunque alla tradizione vicentina che prevede nell’impasto anche del pane raffermo, "soto'l fogo" proprio perché cotta nella cenere calda dei brugnei, dei panvin, i falò in cui si bruciava la vecia e, da come le faive, le faville salivano in cielo si capiva come sarebbe stato l’anno a venire. Dino Coltro scrive: “Una volta non era che una polenta solida di farina gialla e bianca, broae, unta con brodo di maiale". E difatti Bepi Maffioli prevede, nella sua ricetta, brodo di musetto. Passiamo alla ricetta, suvvia!
"Putana soto'l fogo"
Ingredienti: 250 gr. di farina 250 gr. di farina da polenta 150 gr. di burro 150 gr. di zucchero 100 gr. di uvetta 150 gr. di fichi secchi 30 gr. di noci Semi di finocchio q.b. Lievito q.b. Grappa q.b. Sale q.b. 300 gr. di mele 300 gr. di pere Esecuzione. Cuocere le farine in una casseruola, col sale, il lievito e una quantità d’acqua pari al doppio del peso delle due farine. Togliere dal fuoco e aggiungere il burro, lo zucchero, l’uvetta fatta rinvenire nella grappa, pure da aggiungere, ed il resto degli ingredienti a pezzi. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata per un’ora circa a 170 °C, finché non sia divenuto asciutto. Fare intiepidire prima di sfornare. Un consiglio per il servizio: preparate una composta di mele e grappa, non troppo dolce, e mangiatecela assieme, sorseggiando un vin brulé o un buon... "Le fritole xè come le putele: più se ghe ne fa, più le vien bele".
martedì 8 dicembre 2009
Le tradizioni del [S]anto Natale

lunedì 7 dicembre 2009
"2001", Beneventano I.G.T., Fontanavecchia
giovedì 3 dicembre 2009
Cena-degustazione "percorrendoponte"

mercoledì 2 dicembre 2009
Wok! Zuppetta ai frutti di mare con bruschette (W il mare!)

lunedì 30 novembre 2009
Sparkle 2010. Il Gala dei migliori Spumanti secchi

domenica 29 novembre 2009
Re Panettone 2009

giovedì 26 novembre 2009
Verticale di Amarone della Valpolicella "Campo dei Tìtari", azienda agricola Brunelli
domenica 22 novembre 2009
Il Barolo 2005 e i suoi fratelli

giovedì 19 novembre 2009
MantuaWine: i vini IGT e DOC del mantovano

lunedì 16 novembre 2009
Il Morellino di Scansano a Milano

domenica 15 novembre 2009
X giornata dei vini di Lombardia e Viniplus 2010

venerdì 13 novembre 2009
Gli appuntamenti... con Alvaro Pecorari

giovedì 12 novembre 2009
"Bruma d'Autunno" 2005, Colli Tortonesi D.O.C. Superiore Barbera, Cascina I Carpini

mercoledì 11 novembre 2009
I vini della Tenuta Adolfo Spada a L’Arcante Enoteca

martedì 10 novembre 2009
I vini della Cascina i Carpini e la Cucina Padovana di Nicola Cavallaro


lunedì 9 novembre 2009
Fauno Bianco 2008, Vesuvio D.O.C., Terre di Sylva Mala
