mercoledì 29 settembre 2010

Taste of Milano: cronache di un success(in)o

Diciamolo subito, la prima edizione di Taste of Milano era stata annunciata come l'evento dell'anno. Almeno, questo s'era pensato tutti a dare una rapida occhiata ai nomi dei dodici chef protagonisti  che mettevano insieme un numero enne di stelle Michelin che prometteva di illuminare a giorno le ultime notti dell'estate milanese.

Il ducato, la moneta ufficiale di Taste of Milano
Purtroppo così non è stato: le prodezze culinarie dei dodici chef d'adozione milanese non sono state sufficienti. Dico prodezze, nonostante tutto, perchè loro credo abbiano fatto il possibile, cercando di mantenere degli standars qualitativi elevati o quantomeno accettabili pur dovendo fronteggiare i grandi numeri, quelli delle presenze stimate.

C'ha messo del suo anche il tempo, non proprio felicissimo salvo che per la giornata d'apertura. Ma ciò che più è mancato sembrerebbe essere stata l'organizzazione generale, sia in termini puramente logistici che quanto alla qualità del contorno. Eh sì, perchè i nomi che attornavano i dodici stellati, con rispetto parlando, non erano della stessa altisonanza dell'offerta gastronomica se non per qualche eccezione.

Non posso dire molto sulla riuscita dei laboratori proposti sul fronte del Teatro degli Chef, della scuola di cucina e dell'accademia Wine&Spirits, tutti apparentemente di un certo interesse e, almeno per quelli svoltisi nelle due sere in cui sono stato anch'io al Parco Sempione, anche piuttosto affollati.

Pochi, troppo pochi i tavolini predisposti per la sosta gourmet; quanto alle file, anche molto lunghe negli orari di punta e almeno di sera (ché io alla sessione mattutina non ci sono mai andato), su questo non credo abbiano grosse colpe gli organizzatori: c'era da aspettarsi una presenza massiccia di golosi. E comunque chi frequentato il villaggio in prima serata ha potuto godersi meglio lo spettacolo.

I dodici stellati alla Press Preview del 23 settembre
Vabbè, la prima edizione è cominciata così, con i protagonisti tutti insieme a dare il benvenuto sul palco allestito all’interno del Teatro degli Chef. Disposti ai lati del meno giovane, Aimo Moroni de Il Luogo di Aimo e Nadia, tutti gli altri: lo chef nippo-brasiliano Roberto Okabe del Finger’s, il giapponese Ninomiya Yoshikazu del Ristorante Osaka, il più giovane all’anagrafe Matteo Torretta, chef del Ristorante Savini; e anche il ritardatario Davide Oldani, scherzosamente "bacchettato" da Carlo Cracco.

Tutto sommato, la mia due giorni al Parco (23 e 24 settembre) è stata positiva, a parte il fatto che mi sono rimasti 5 ducati sul groppone che non sono riuscito a spendere e che non erano rimborsabili. Ho provato per intero i menù proposti da Claudio Sadler, Carlo Cracco, Viviana Varese e Davide Oldani.

Ribadite le premesse (e cioè che ogni giudizio - oltre che soggettivo - deve tenere conto del format della manifestazione), ecco le foto di tutti i piatti. Mi mancano quelle di Davide Oldani; in compenso, ho realizzato due brevi video, in compagnia di Claudio Sadler e di Viviana Varese: potete vederli qui e qui sul sito di Luciano Pignataro oppure sul canale YouTube.

Parto proprio dalla cucina POP di Davide Oldani, chef e patron del D'O di Cornaredo. Il piatto migliore, a mio avviso, era il dolce: l'ivoire cremosa, biscotto allo zafferano, fave di cacao e sale a scaglie l'ho apprezzata soprattutto per il sale che creava un bell'effetto nel gioco di contrasti tra la dolcezza dell'ivoire e l'amaro del cacao. Gli altri due, invece, non mi hanno entusiasmato: mancava qualcosa al legume al cucchiaio, stracciatella di bufala e fichi cotti che pure offriva una stracciatella di grande qualità. Nel caso della costa di lattuga, melone, salsa al porto e riso - invece - oltre a non essere granché la presentazione del piatto, la mantecatura del riso monopolizzava l'attenzione e prevaricava persino la salsa al porto.

fogliette di tonno rosso di Carloforte in salsa tonnata, fiori di cappero e crostini di pane
Quindi, Claudio Sadler, chef e patron di Sadler. Molto buono il primo piatto, fogliette di tonno rosso di Carloforte in salsa tonnata, fiori di cappero e crostini di pane di cui ho apprezzato la grandissima qualità del tonno rosso.

paccheri di Gragnano farciti di stoccafisso mantecato, pesto al basilico e raspadura lodigiana
E non male anche i paccheri di Gragnano farciti di stoccafisso mantecato, pesto al basilico e raspadura lodigiana, delicati e molto equilibrati con il pesto (senza aglio) a donare vivacità.

stecco di riso giallo alla milanese croccante con salsa di ossobuco
Peccato, invece, per lo stecco di riso giallo alla milanese croccante con salsa di ossobuco, altrimenti detto risotto alla milanese da passeggio, idea geniale e presentazione accattivante: quello che secondo me non andava era proprio l'eccessiva croccantezza dello stecco.

polpo su crema di patate, croccante e granita di patate
A seguire, i piatti di Viviana Varese, chef del Ristorante Alice: molto interessante il polpo su crema di patate, croccante e granita di patate che univa il gusto deciso del polpo alla tendenza dolce delle patate in tre consistenze diverse e cucinate giocando sul contrasto caldo/freddo.

timballo di baccalà con latte di baccalà e scarola
Forte territorialità per gli altri due piatti, già a partire dalla scelta delle materie prime: la pasta Rummo e la scarola nel timballo di baccalà con latte di baccalà e scarola 

mousse di cioccolato con cuore di liquirizia, salsa allo zafferano e aceto balsamico
e il liquore "concerto d'erbe" tipico della Costiera (quello utilizzato è prodotto dai fratelli della chef) nella mousse di cioccolato con cuore di liquirizia, salsa allo zafferano e aceto balsamico - il suo piatto migliore, direi - dolce di grande aromaticità e persistenza, con la scia finale di zafferano a sfumare le accese tonalità del cioccolato e della liquirizia.

crema di riso allo zafferano con cioccolato al riso croccante
Dulcis in fundo, Carlo Cracco, chef e patron del Ristorante Cracco. Spettacolosa la crema di riso allo zafferano con cioccolato al riso croccante.

mandeghili e zucchine alla curcuma
Deludente, invece, mandeghili e zucchine alla curcuma, freddo e dal gusto non proprio facile.

semifreddo di mascarpone all'anice e fichi
Discorso diverso per il dolce, dove l'anice creava un bell'effetto di aromaticità nel semifreddo di mascarpone all'anice e fichi.

Questa è stata la prima edizione. La speranza è che la seconda possa dare qualcosa in più.

martedì 28 settembre 2010

Un giretto nella Valle della Loira

Non vi so dire se siano rimasti ancora posti ma me lo auguro per voi perchè la serata organizzata da Enoteca Ronchi (Milano, via San Vincenzo nr. 12) per il prossimo 30 settembre, cioè giovedì prossimo, ha tutta l'aria di essere un evento da non perdere.

La valle della Loira (foto tratta da http://www.enotecaronchi.it/)
Ripartono, così, dalla Francia gli incontri di degustazione della bella enoteca milanese e, più precisamente, dalla Valle della Loira, regione vinicola d'oltralpe famosa soprattutto per la produzione di bianchi da uve sauvignon blanc, chenin blanc e muscadet ma anche per i rossi da cabernet franc e gamay delle città di Saumur e Anjou.

Una degustazione di alcune etichette rappresentative dell'intera produzione per scoprire questo importante distretto vinicolo attraversato dalla Loira. Si inizia alle 20.30, i posti disponibili sono 24. Costo di partecipazione € 35.

Per informazioni e prenotazioni:
tel. 02/89402627

giovedì 23 settembre 2010

Hérzu in verticale all'Enoteca Vintage

Dicono che i festeggiamenti non debbano mai essere programmati. Io non sono affatto scaramantico e, quindi, dovessi avere qualcosa (o anche no) da festeggiare, martedì 28 settembre me ne andrò all'Enoteca Vintage (Cesano Maderno, via Milano nr. 26) per questa bella verticale.

Hérzu Langhe Bianco 2008 (foto tratta da http://grappolorosso.blogspot.com/)
Giuseppe Sonzogni ha, infatti, organizzato (inizio ore 21) una serata dedicata al Langhe Bianche Hérzu della cantina Ettore Germano, un riesling renano in purezza che sarà proposto in 4 diverse annate: 2006, 2007, 2008 e 2009. E non solo: sarà anche l'occasione per provare il Binel 2008 e la Nascetta 2009 della stessa cantina piemontese.

Posti disponibili: 10
Costo: € 12 (prenotazioni entro sabato 25 settembre, la serata si terrà con almeno 7 persone).

Informazioni e prenotazioni:
tel. 0362/528485
cell. 333/1041211

mercoledì 22 settembre 2010

Let's go and Taste of Milano

Comincia domani al Parco Sempione Taste of Milano, il più grande festival gastronomico mai visto in Italia.

Si comincia alle ore 17.30 con la Press Preview presso il Teatro del Chef? Sì, il teatro dove per tutta la durata della manifestazione (fino al 26 settembre), dodici tra i migliori chef di Milano cucineranno le loro specialità per il pubblico gourmet che si annuncia numerosissimo.

La locandina della kermesse
Ogni chef proporrà 3 tra i piatti maggiormente rappresentativi della propria filosofia culinaria, in versione da assaggio, a un prezzo compreso tra i 4 e i 6 Ducati (1 Ducato = 1 Euro). Si potrà così costruire il proprio menù (non so se mi spiego, date un'occhiata qui) scegliendo tra le proposte gourmet della cucina italiana tradizionale, meneghina e regionale, fino alle interpretazioni di cucina giapponese e internazionale.

Tra le prelibatezze che sarà possibile degustare, il Legume al cucchiaio, stracciatella di bufala e fichi cotti del D'O, i Paccheri farciti di stoccafisso mantecato, pesto di rucola e raspatura lodigiana di Sadler, la Crema di riso allo zafferano con cioccolato al riso croccante di Cracco e i Tortelli di grano bruciato con melanzane, burrata e cicale di mare de Il Luogo di Aimo e Nadia.

Non solo temporary-resturant, ma anche vetrina di wine&spirits, champagne e birre...

Per maggiori informazioni, visita il sito internet http://www.tasteofmilano.it/

Bolle in festa all'Enoteca Vintage

Sarà un week-end a tutto bolle quello che ha organizzato Giuseppe Sonzogni presso la sua Enoteca Vintage (Cesano Maderno, via Milano nr. 26): due momenti di degustazione dedicati al mondo delle bollicine italiane.

Le bolle in festa
Sabato 25 settembre, dalle ore 16 alle ore 20, in degustazione i prodotti dell'Azienda Agricola La Fiorita di Ome (BS), parte orientale della denominazione Franciacorta: brut, saten, dosaggio zero e millesimato.

Domenica 26 settembre, dalle ore 10 alle ore 12,30, toccherà - invece - ai prosecco dell'Azienda Agricola Marsuret di Valdobbiadene (TV): extra dry, brut, superiore di Cartizze e millesimato.

Entrambe le degustazione sono guidate e gratuite.

Per informazioni:
tel. 0362/528485

martedì 21 settembre 2010

Vinix Live! #7 a Il Mosnel

Settembre è uno dei mesi più intensi per gli eno-appassionati: tra i tanti, tantissimi appuntamenti eccovene uno da non perdere.

La locandina dell'evento
Si tratta del Vinix Live! #7 che si svolgerà sabato 25 settembre a Camignone (BS), in Franciacorta, presso l'azienda agricola Il Mosnel.

Il format Vinix Live! - ideato da Filippo Ronco e ideale prosecuzione del progetto Vinix - si fonda sulla vendita "a prezzo sorgente": molte delle aziende presenti alla manifestazione, infatti, offriranno in vendita i loro prodotti a prezzo agevolato.

Il programma (che potete leggere per intero qui) prevede la degustazione dalle 14.30 alle 19.30 e - a seguire - la cena (su prenotazione) presso "Quelli che il vino", l'agriturismo dell'azienda. Nel corso della giornata ci sarà spazio anche per il Baratto Wine Day curato da Davide Cocco e - tempo permettendo - anche per una biciclettata nei vigneti.

lunedì 20 settembre 2010

Nicola Cavallaro e i vini della cantina Santa Barbara di Stefano Antonucci

Riprendono le serate di approfondimento presso il ristorante "Al San Cristoforo" di Nicola Cavallaro (Milano, via Ludovico il Moro nr. 11).

Mercoledì 22 settembre (inizio alle 20), la cucina dello chef Nicola Cavallaro incontra i vini dell'azienda marchigiana Santa Barbara di Stefano Antenucci.

L'ingresso del ristorante "Al San Cristoforo" (foto tratta da http://www.multiplayerstudio.com/)
Questo il menù ad hoc studiato da Nicola e dalla sommelier Chiara Giovoni per esaltare cibo e vino:

Antipasto
Fiori di zucca ripieni di ricotta e a alici di Sciacca con gelatina speziata di peperoni
Spumante Rosè

Pasta
Ravioli ripieni di cozze ricotta ed erbette con salsa alle vongole Veraci e zafferano
Stefano Antonucci Bianco 2008

Portata Principale
Trancetto di ricciola cotta a bassa temperatura con fagioli bock choy e chorizo
Tardivo ma non Tardo 2006

Dessert
Budino di latte di cocco gelato di rapa rossa e gelatina di arancia

Costo € 40 (vini inclusi).

Per informazioni e prenotazioni:
tel. 02/89126060

domenica 19 settembre 2010

Piacere Molise!

Peccato solo per il giorno (che coinciderà con 100 Vini Nord Italia, l'evento organizzato da Meregalli all'autodromo di Monza) ma il banco d'assaggio organizzato da ONAV Lombardia ha tutta l'aria di essere un appuntamento interessante.

Poco o niente so della produzione vinicola di questa piccola regione a due passi dalla mia Campania, ecco perché l'occasione è di quelle ghiotte per farsi un'idea.

Le 3 denominazioni d'origine del Molise
L'appuntamento è per il 27 settembre, dalle 19 alle 22, presso la sede della delegazione ONAV (Milano - via Termopili nr. 12).
I protagonisti saranno le 3 denominazioni di origine controllata (Molise, Biferno e Pentro d'Isernia), l'indicazione geografica tipica Terre degli Osci e i vitigni portabandiera dell'enologia regionale: tintilia, montepulciano, aglianico, trebbiano e falanghina.

Ecco le cantine presenti:
Cantine Borgo di Colloredo srl - contrada Zezza di Campomarino (CB)
Azienda Agricola Salvatore Pasquale - Ururi (CB)
Cantina San Nazzaro - Monteroduni (IS)
Catabbo - contrada Petriera di San Martino in Pensilis (CB)
Cantine Cipressi - contrada Montagna di San Felice del Molise (CB)
Angelo d'Uva - contrada Ricupo di Larino (CB)
Azienda Agricola Cianfagna - contrada Bosco Pampini di Acquaviva Collecroce (CB)
Cantine di Tullio - contrada Cianaluca di Campomarino (CB)
Cantina Terresacre - contrada Montebello di Montenero di Bisaccia (CB)
Azienda Agricola Biologica De Lisio - contrada Piano della Conca di Guglionesi (CB)

Costo € 5 (soci) - € 10 (non associati).

Responsabile stampa e relazioni con il pubblico Onav Lombardia:
Cinzia Trulli
cell. 334/6782041

Ufficio Stampa esterno:
Gheusis Srl
Tel. 0422/928954
Fax 0422/928245

lunedì 13 settembre 2010

"Vini di territorio": la degustazione annuale di Les Caves de Pyrene ovvero #deglcdp

Ero assai curioso di vedere coi miei occhi il Boscareto Resort, ovvero la struttura scelta da Les Caves de Pyrene per ospitare la degustazione annuale de "I vini di territorio". E questo perché nei giorni precedenti s'era parlato ampiamente sul web - talvolta (forse) anche con toni inopportuni - della scelta della location, da molti definita un eco-mostro.

Vista dei vigneti dal Boscareto Resort (foto @Stralcidivite)
Un'idea - ora che si sono stato - me la sono fatta: non una struttura in perfetta sintonia con il territorio circostante e il magnifico paesaggio di vigne adagiate lungo i pendii tutt'intorno, quello che si dice "un pesce fuor d'acqua".

Certo, i motivi per cui il 6 settembre scorso mi ero messo in auto alla volta di Serralunga d'Alba erano altri: non perdermi l'interessantissima proposta di vini e rivedere vecchi e nuovi amici, conosciuti dentro e fuori la rete.

Potrei parlarvi di molti assaggi degni di nota fatti alla #deglcdp (com'era stata ribattezzata su twitter); scelgo, invece, di ricordare quelli che più mi hanno colpito tra i molti eccellenti.

Moscato d'Asti "Vigna Vecchia" 2004, Ca' d'Gal (foto @Stralcidivite)
Suona strano iniziare col parlare di un vino dolce ma, a conti fatti, il moscato d'Asti "Vigna Vecchia" 2004 di Cà d'Gal è stato forse l'assaggio più entusiasmante. Perchè? Semplice. Anzitutto perché si trattava di un moscato, vitigno che vuoi o non vuoi, anche inconsciamente, è spesso e volentieri snobbato. Poi perché, dopo aver capito che c'ha stoffa, ti accorgi che è un 2004, quindi non proprio l'altro ieri. Infine perché ha eleganza, equilibrio, profondità, spinta e allungo. Da manuale: zuccheri perfettamente bilanciati dalla freschezza; naso elegantissimo di frutta e note erbacee che ricorda l'albicocca e la pesca gialla, la salvia e l'ortica, con un accenno lievemente idrocarburico; sorso agile ma nient'affatto banale che chiude lungo e perfettamente coerente.

Che poi, già che ne sto parlando, gli altri due moscato d'asti dell'azienda - il "Lumine" 2009 e lo stesso "Vigna Vecchia" 2009 - promettono bene. Molto pulito, fresco, lineare, sempre in equilibrio tra componente zuccherina (110 g/l) e acidità, il primo; più complesso e pieno, il secondo, con sfumature di frutta che ricordano molto la pera.

"Raboso" IGT Marca Trevigiana, Lorenzo Gatti (foto @Stralcidivite)
Subito dopo dico "Raboso" 2009 IGT Marca Trevigiana di Lorenzo Gatti, presentato dalla figlia Carolina. Non sarà il vino più buono del mondo nè pretende forse di esserlo, è un vino semplice e succoso, che profuma soprattutto di fiori ed è assai fresco, con l'acidità che spara a 9.8. Il pezzo forte è proprio il sorso, snello e di grande soddisfazione, di quei rossi che ne berresti a vasche intere (quelle utilizzate in azienda sono tutte di cemento) grazie anche al tannino molto sfumato dalla straripante freschezza e al basso grado alcolico (11%). Ha un punto di equilibrio tutto suo.

Lui e non il pur buono Prosecco Sur Lie, o Colfòndo, tappato "a corona" (la pressione è pari ad appena un'atmosfera) per contenere i costi a beneficio del consumatore finale, assicurando comunque la qualità. Al naso viene fuori la frutta (più che in altri assaggi della tipologia) anche se non è intensissimo. In bocca si dispiega in tutta la sua forza che non è potenza ma piacevolezza e bevibilità, con belle sensazioni minerali e di ferro.

"Zeta" 2009, Mattia Barzaghi
E poi "Zeta" 2009, la vernaccia di San Gimignano "base" di Mattia Barzaghi. Quella, non la versione appesantita dal legno: naso elegante che si ripropone con buona continuità, profumi erbacei e di frutta gialla con quella nota di mentolato che si insinua sullo sfondo. Fresco, molto fresco, dà il meglio di sé al palato, dove ne apprezzi il suo essere lineare e scattante, molto coerente con le percezioni olfattive.

Poire Granit 3% 2008, Eric Bordolet (foto @Stralcidivite)
In chiusura, ancora lui, il Poire Granit 3% 2008 di Eric Bordolet. Sembrerebbe essere un vino e invece non lo è, nè potresti definirlo sidro, ché tale è solo quello di mele: questo è a base di pere e mi ha fulminato al primo assaggio, un paio di settimane fa. Al secondo, ha confermato le belle sensazioni dell'altra volta: eccezionale equilibrio raggiunto tra zuccheri e acidità, una beva leggera mai monotona e mai stancante. Lo versi nel bicchiere e un attimo dopo ti accorgi che è già finito.

domenica 12 settembre 2010

"Indovina che rosso sono": un gioco all'Enoteca Vintage

Conoscendo Giuseppe - che quest'estate ha fatto un bel po' di giretti su e giù per lo Stivale - non ho dubbi che sarà questa un'ottima occasione per presentare qualche altra chicca enologica.

Giuseppe Sonzogni nella sua bella Enoteca Vintage (foto @Stralcidivite)
Riprendono, infatti, il 14 settembre prossimo le serate di degustazione presso la sua Enoteca Vintage (via Milano nr. 26, Cesano Maderno). L'appuntamento è per le ore 21 con "Indovina che rosso sono", un modo divertente per mettersi alla prova e scovare i 6 rossi monovitigno proposti rigorosamente alla cieca.

I posti disponibili sono soltanto 10; il costo della serata è di € 12.

Per maggiori informazioni consulta il sito internet oppure telefona ai nr. 333/1041211 - 0362/528485.

sabato 11 settembre 2010

"Raccolta e racconti di vino notturno": la quarta vendemmia notturna del primo 100% vigneto didattico all'Antica Masseria Venditti

L'iniziativa di Lorenza e Nicola Venditti è lodevole: e prova ulteriore ne è il fatto che a distanza di quattro anni dalla prima volta, "Raccolta e racconti di vino notturno" è divenuto un appuntamento assolutamente immancabile.

La famiglia Venditti apre le porte dell'Antica Masseria nel cuore di Castelvenere per ospitare un ristretto numero di giornalisti, operatori e semplici appassionati per la vendemmia in notturna dei filari del "vigneto didattico", fortemente voluto da Nicola nello spazio antistante l'Isola di Cultura del Vino, come è stato ribattezzato il bellissimo centro aziendale.

La locandina della IV edizione di "Raccolta e Racconti di vino notturno"
Un'eccezionale testimonianza di impegno per la salvaguardia della biodiversità vitivinicola del Sannio beneventano: questo è il significato più profondo della raccolta che quest'anno si svolgerà il 18 e il 19 settembre prossimi e vedrà anche la partecipazione di una delegazione dell'Associazione Nazionale delle Città del Vino che in quei giorni terrà a Benevento la convention nazionale.

Purtroppo non riuscirò ad esserci nemmeno quest'anno ma farò in modo di assicurarmi una delle bottiglie prodotte: al termine di questa vendemmia, infatti, saranno battute all'asta le prime 30 bottiglie prodotte l'anno scorso e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. Le altre bottiglie (quelle della vendemmia 2009, per il 2010 l'appuntamento è per il prossimo anno) saranno, invece, vendute sul sito internet dell'azienda.

Con Lorenza e Nicola Venditti a Vinitaly 2010 (foto @Nicola Venditti)
Ed io allora, per non sentirmi troppo distante, aprirò al più presto la bottiglia acquistata lo scorso anno, un blend dei vitigni a bacca bianca del vigneto didattico, millesimo 2008.

Clicca qui per leggere il comunicato stampa.

mercoledì 8 settembre 2010

Yu-hu: arriva "Mozzarillo", l'ultimo panino di Mc Donald's.

Di Mozzarillo, l'ultimo panino di Mc Donald's, ne ho già parlato di là con una cronaca della conferenza di presentazione alla stampa che si è svolta ieri 7 settembre qui a Milano. Dei toni trionfalistici, pure. E anche di quelli epici utilizzati per l'articolo di lancio sulla pagina milanese del Corriere (leggi qui) andato in edicola il 6 settembre.

La tovaglietta del "Mozzarillo" (foto @Stralcidivite)
Cos'altro c'è da aggiungere, direte. Un paio di cosette...
Anzitutto che se mi tengo spesso e volentieri lontano dai Mc Donald's d'Italia e del mondo non è per chissà quale convizione "ideologica" ma piuttosto per le infelici esperienze vissute. Del tipo di quelle che Stefano Caffarri ha raccontato nei suoi post, qui e qui (dovreste assolutamente andare a leggerli).
E poi, qualche spunto di riflessione...

Mc Donald's presenta Mozzarillo come una vera e propria "operazione salvifica" per l'agricoltura italiana.

Mc Donald's afferma che Mozzarillo potrebbe fare da volano per l'esportazione del made in Italy nel mondo.

Massimo Forini, direttore di Assolatte, candida Mozzarillo al ruolo di vero trascinatore del rilancio dell’immagine della mozzarella italiana (dopo gli scandali della scorsa estate).

Luciano Pignataro guarda all'iniziativa di Mc Donald's come ad una concreta possibilità per gli artigiani della mozzarella di valorizzare il proprio prodotto, a patto di non "rincorrere la multinazionale" ma di "accentuare le differenze con quello industriale".
 
E voi, che cosa ne pensate?

Il "Mozzarillo" (foto @Stralcidivite)
Quanto al panino, bè, l'assaggio - almeno per me - non è stato esaltante (detto che comunque non è che m'aspettassi una prova da tre stelle michelin): rinvengo a fatica l'equilibrio sbandierato qua e là, ritrovo puntualmente grassezza e untuosità. E la mozzarella, poi, più che da "prima donna" recita da comparsa...

lunedì 6 settembre 2010

6 settembre a Nord...

Oggi lunedì 6 settembre sarebbe una di quelle giornate che uno dovrebbe avere il dono dell'ubiquità per non perdersi nessuno dei tre eventi che si svolgeranno nel Nord Italia.

Il logo di Soave Versus
Parto da est: ultimo giorno di Soave Versus, la rassegna dedicata alle varie espressioni del Soave (Doc o Classico, Cru, Superiore Docg o Riserva, Recioto di Soave Docg) in abbinamento a specialità venete e della Strada (consulta il sito della manifestazione per avere maggiori informazioni).  

La locandina di Piacere Barbaresco '10
A ovest, invece: ultima giornata di Piacere Barbaresco, il tradizionale evento legato alla presentazione delle nuove annate di Barbaresco che si svolge a Treiso e nei comuni della denominazione.

L'invito per la degustazione di Les Caves de Pyrene
Infine, la degustazione annuale organizzata da Les Caves de Pyrene in quel di Serralunga d'Alba di cui s'è discusso molto in rete - ovvero, s'è polemizzato molto (e talvolta a sproposito) - nonostante l'articolo di Franco Ziliani (leggi qui) avesse come unico scopo quello, legittimo e assolutamente rispettabile, di spiegare le motivazioni alla base della decisione di non partecipare all'evento organizzato presso quello che considera un vero e proprio "eco-mostro", ovvero il Resort Boscareto.

Polemiche a parte, l'evento di Les Caves de Pyrene vedrà la partecipazione di numerosi produttori italiani e francesi con un banco d'assaggio di oltre una settantina di etichette di indiscutibile pregio. Cioè, dico, provate a dare un'occhiata ai nomi sull'invito.

Personalmente, visto non ci sono mai stato da quelle parti, mi trovate al Boscareto Resort. Così mi faccio pure un'idea...

venerdì 3 settembre 2010

I rossi "nerelli" dell'Etna.

Una "bevuta doppia" improvvisata, non un confronto. In verità solo una scusa per: (uno) assaggiare due bottiglie etnee, (due) approcciarsi a una denominazione di cui so poco o nulla, (tre) per farsi un'idea di un'annata - la 2007 - che mi dicono non sia stata poi così felice da quelle parti. Due Etna rosso, due diverse aziende: la prima sconosciuta (forse) ai più, la seconda più nota (forse) al resto del mondo (ma non a me).

"San Lorenzo" 2007, Girolamo Russo
Ecco, proprio non me lo ricordavo così salino. O almeno questo non mi era sembrato al primo assaggio, nell'aprile scorso. Macché salino, salato! Così salato che entra e ti apre in due la lingua, che pur sapendo benissimo di essere in cima all'Etna per un attimo ti viene il panico di essere stato dirottato sull'isola di Salina. Si dice di una cosa che è croce e delizia; così per la sapidità del "San Lorenzo", che è uno dei due crus prodotti dall'azienda (l'altro è il "Feudo"). Parto dalla delizia: l'abbondante salagione che è cosa da me  indistintamente apprezzata nei bianchi e pure nei rossi. La croce, invece: la stessa abbondante salagione che ora come ora rappresenta un limite della beva, appaiata com'è ad altrettanto copiosa freschezza. Difetta di equilibrio, azzarderei (ripeto, now): ché i 14 gradi e mezzo - peraltro assolutamente non pronosticati (io avrei scommesso al massimo sui tredici) - poco possono per bilanciare il sorso, agile, forse troppo,  che paga la timidezza del tannino. Beninteso, il tannino c'è e lo senti soprattutto in chiusura quando acidità e salinità - come dicono in Sicilia -  trovano requia. C'è ed è pure piuttosto rotondo, aggraziato; fatti due conti inadeguato rispetto al resto (s'intende sempre adesso). Il resto, appunto. E cioè il naso, non intensissimo ma d'un eleganza difficile a trovarsi, assolutamente in grado di rapirti i sensi. Dolce, soprattutto: penso ai frutti rossi, alla confettura di ciliegie rosse; penso alle spezie, nemmeno lontanamente avvicinabili alla durezza del pepe o del chiodo di garofano; penso alle erbe, quelle che crescono tutt'intorno al mungibeddu. Dicevo, non intensissimo. Tant'è che alla lunga, dopo una breve virata verso particolarissimi sentori di cenere, si spegne sulle note di chewing gum modello big babol (ricordate quelle fragola e panna?!?). Il colore, ah il colore quanto è bello: un rubino piuttosto intenso, molto seducente dato il sottile gioco di trasparenze.

"N'Anticchia" 2007, Pietro Caciorgna
Apro il secondo e faccio un sorso ignaro della gradazione alcolica. Pensando ai 14 gradi e mezzo del "San Lorenzo" scommetterei forte su una stazza più consona al Marsala che a un ice-wine canadese. Mi capacito soltanto più tardi che i gradi sono "appena" 13. Azz, non proprio n'anticchia in meno. "N'Anticchia", cioè "un poco" alla siciliana maniera, nome che di fatto allude alla irrisoria produzione: poco più di 4mila bottiglie che manco a fare un pellegrinaggio a Lourdes sei sicuro di trovarne una. Strano, mi dico: tutto, infatti, lascerebbe pensare a una maggiore intensità. Il colore, per esempio, anche questo lucente e trasparente ma più cupo, niente che possa far riaffiorare l'odioso ricordo dei vini isolani di una volta che andavano a rinvigorire corpo e colore di certi vinelli del Nord. C'è una certa affinità di ricordi olfattivi - penso - con l'altro vino, solo meno sdolcinati. C'è pure, però, qualche watt in più d'amplificazione per il secondo; e, soprattutto, una maggiore complessità che mi spinge dritto dritto a scrivere "ampio" sulla  scheda di degustazione che ho in testa. Prugna e amarena, un bel velo di vaniglia, odori balsamici e mielosi, miele di castagno direi. Ancor più nette sono le differenze in bocca: l'approccio è più rotondo ma allo stesso tempo più potente. L'equilibrio è qualcosa più che una promessa, il sorso ha una mineralità (leggi sapidità) inferiore ma non trascurabile; se la gioca con l'altro quanto a freschezza tanto da reggere egregiamente un tannino più possente, più accentuato ma di uguale e desiderabile finezza. Naso e bocca sono due gocce d'acqua: quello che senti di là lo trovi di qua. Lo annusi e lo assaggi dieci volte e dieci volte cambia nel calice. Le costanti sono l'intensità e la durevolezza delle sensazioni.

Che cosa ho scoperto dopo?! Quello che potete leggere qui per il "San Lorenzo" e qui per il "N'Anticchia": altitudini simili, stesso versante (quello Nord) dell'Etna, pressoché identiche tecniche di vinificazione e affinamento. Un "padrone di casa" comune per entrambe le aziende (vi dice niente il nome Marc De Grazia?!?).

Il primo costa 27 eurini in enoteca, il secondo 32. Sempre che ci arrivino sullo scaffale! Di quale che si parli le bottiglie sono poche, molto poche. Però buone, molto buone.

giovedì 2 settembre 2010

Il carattere dello Champagne

Riprendono le attività della delegazione AIS Milano capeggiata dal nuovo delegato Hosam Eldin Abou Eleyuon che ha ereditato il gruppo milanese da Fiorenzo Detti, neo-eletto alla presidenza regionale.

E riprendono con un bell'incontro dedicato allo Champagne: cinque diverse etichette selezionate dal Delegato AIS Versilia Andrea Balzani per scoprire il carattere di ognuna delle zone che compongono il mosaico di una delle regioni vinicole più importanti del mondo.

Le vignoble & le vin de Champagne (foto @stralcidivite)
L'appuntamento è per giovedì 16 settembre (inizio ore 21) all'Hotel Westin Palace di Milano (piazza della Repubblica nr. 32). In degustazione:
- Brut Blanc de Blancs Grand Cru Bernard Pertois (Le Mesnil sur Oger);
- Brut Cuvée de Réservée Nicolas d’Olivet Grand Cru (Louvois);
- Brut Rosé Grand Cru Bernard Bremont (Ambonnay);
- Brut Blanc de Noirs Urbain Père et Fils (Baroville);
- Demi Sec Blanc de Blancs Grand Cru Bernard Pertois (Le Mesnil sur Oger).

Le prenotazioni si ricevono presso la Sede AIS Milano (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 14).
Tel. 02/62086249)
info@aismilano.it

Costo di partecipazione: € 30
La prenotazione è obbligatoria e impegnativa e si ritiene confermata solo a pagamento avvenuto. L’evento è riservato ai Soci AIS in regola con la quota associativa di AIS Nazionale.